Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Tu sei qui: SezioniStoria e StorieCent’anni fa nasceva a Cava de' Tirreni Gino Palumbo, storico direttore della Gazzetta dello Sport
Scritto da (redazioneip), domenica 10 gennaio 2021 12:11:02
Ultimo aggiornamento domenica 10 gennaio 2021 12:25:36
Oggi, 10 gennaio 2021, ricorre l'anniversario della nascita dell'indimenticato Gino Palumbo, uno dei più grandi giornalisti del panorama italiano. Soprannominato il "Coppi" del giornalismo, Palumbo inventò un nuovo modello di approcciarsi a questo mestiere, creando dal nulla una formula vincente per raccontare i campioni e le loro imprese.
Nato a Cava de' Tirreni cent'anni fa, il 10 gennaio 1921, Palumbo si approcciò giovanissimo al giornalismo e a 13 anni cominciò a frequentare la redazione napoletana della Gazzetta dello sport. In seguito, dopo una breve collaborazione al Corriere dello sport, venne assunto dal Mattino, dove iniziò la sua carriera di cronista sportivo.
Nel 1953 fondò SportSud, che divenne presto una scuola per giovani cronisti. Dieci anni più tardi venne chiamato dal direttore del Corriere della Sera, Alfio Russo, per dirigere la redazione sportiva. Nel 1976 passò a dirigere il maggiore quotidiano sportivo italiano, La Gazzetta dello Sport, che guidò dal novembre 1976 fino al 1983, rivoluzionando la prima pagina e il modo stesso di raccontare lo sport sulla carta stampata.
Di Palumbo si ricorda anche la sua polemica con Gianni Brera, accanito oppositore della cosiddetta scuola napoletana. Brera accusava Palumbo di non avere conoscenze calcistiche sufficienti per poterne scriverne, essendo lui - secondo Brera - completamente digiuno a livello tecnico-tattico. La loro rivalità si fece molto più accesa quando Palumbo, all'indomani di un articolo particolarmente pesante sui "napoletani a Milano" scritto da Brera, si avvicinò al collega e lo schiaffeggiò, scatenando l'ira di quest'ultimo che rispose con due cazzotti.
Negli ultimi anni della sua carriera giornalistica, Palumbo venne anche designato alla direzione del Corriere della Sera, ma dovette rinunciare per problemi di salute. Quegli stessi problemi di salute che lo porteranno alla morte, a Milano, il 29 settembre 1987.
Quest'anno, purtroppo, l'emergenza sanitaria rappresentata dal Covid-19 ha fatto slittare le celebrazioni per Palumbo. Il Comune metelliano, comunque, è pronto a rendere omaggio al sui indimenticato cittadino, istituendo un premio in suo onore.
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank:
di Silvano Polvani* Correva l'anno 1971, il 16 di febbraio, quando Lorenzo Mansi si spense nella sua casa di Ravello. Veniva chiamato Don Lorenzo ed ancora oggi è ricordato così: è stato sindaco di Ravello dal 1948 al 1971, commissario prefettizio negli anni 1942/1943. È nella coscienza di tutti il "sindaco...
di Andrea Galileo* Dopo poco più di un anno dall'inizio degli interventi di restauro conservativo, il mosaico della facciata del Duomo di Amalfi è ritornato alla sua bellezza originale. La facciata attuale è stata conclusa agli inizi del XIX secolo per sostituire quella precedente crollata a causa di...
Era il 16 febbraio del 1971 quando Lorenzo Mansi, don Lorenzo, il sindaco di Ravello, morì nella sua abitazione di fronte la chiesa della Madonna dell'Ospedale. "La salute di Don Lorenzo - come è descritto nella cronaca del volume 'Don Lorenzo Sindaco di Ravello' di Silvano Polvani - da tempo dava segnali...
di Antonio Schiavo "Se proprio si sente solo, gli forwardiamo tutte le nostre mail". Così, ieri si esprimeva con un inutile inglesismo una conduttrice di Radio due, quando avrebbe più semplicemente e opportunamente usare un italianissimo e sicuramente più appropriato "inviare, inoltrare". Non c'è più...
di Francesco Criscuolo Uno degli effetti più sconvolgenti della pandemia in corso, che, come è ormai risaputo, ha inciso in maniera rilevante sulle consuetudini di vita individuale e collettiva, è la sospensione di radicate usanze sociali e di spontanee manifestazioni di volontà e di sentimenti anche...