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Tu sei qui: SezioniSalerno e ProvinciaRifiuti a Persano, cittadini in presidio. Interviene Legambiente: «Ennesima dimostrazione di una gestione regionale fallimentare»
Scritto da (Redazione LdA), martedì 22 febbraio 2022 12:26:28
Ultimo aggiornamento martedì 22 febbraio 2022 13:09:30
Stamattina a Persano i cittadini sono in presidio in prossimità dell'accesso militare per dire "No ai rifiuti dalla Tunisia": qui è previsto l'arrivo di 213 container stoccati illegalmente.
«Siamo qui fermi per scongiurare l'ennesimo sciacallaggio che si vuole perpetrare sul nostro territorio. Non sappiamo cosa ci arriverà perché non ci è dato di sapere cosa c'è nei container. Qui abbiamo ancora le ecoballe, che non sono state ancora portate via. Saremo fermi davanti a tutti gli accessi per impedire l'entrata dei camion. Noi ci opporremo, quello che possiamo fare lo faremo, non ci tiriamo indietro», ha dichiarato un attivista a Salerno Tv Oggi.
Tornando alle origini della vicenda, un imprenditore italiano ha presentato presso gli uffici della Regione Campania un'istanza per poter trasferire in Tunisia i rifiuti prodotti dal proprio impianto, esibendo, in regime di autocertificazione, tutta la necessaria documentazione. La Regione Campania, anziché chiedere informazioni al Ministero dell'Ambiente, si è messa in contatto direttamente con il ministro dell'ambiente tunisino, che ha confermato la transazione.
Intanto, un'inchiesta tunisina travolge proprio questo ministro, che viene arrestato, e i rifiuti vengono fermati nel porto di Sousse. La Tunisia, quindi, obbliga l'Italia a riprendersi questi rifiuti e la Regione diffida l'imprenditore italiano a ritirarli, ma questi declina l'invito perché accusa a sua volta la Regione di non aver rispettato le procedure.
Nel frattempo, i rifiuti verranno portati nell'Area militare di Persano, dove - tranquillizza la Regione - resteranno per circa un anno e mezzo. Ma l'opposizione politica non ci sta e da giorni sta facendo sentire la propria voce.
A esprimersi in merito anche Legambiente: «Siamo davanti ad una vicenda triste e piena di ombre che puzza più dei rifiuti stessi di malaffare. Con il ritorno dei container in Campania si scrive ennesima pagina del capitolo sul ciclo dei rifiuti da sempre in emergenza, che più che ciclo diventa, ogni giorno, un labirinto oscuro. Dietro quei rifiuti provenienti dalla Tunisia si nascondono disattenzioni, opacità e responsabilità di chi doveva controllare. Controlli che non possono e non devono mancare nell'analizzare quei rifiuti presenti nei container. Non vorremmo trovarci davanti a sorprese i cui effetti o meglio i danni presentano il conto successivamente».
«Chiediamo al Governo Regionale, - scrivono in una nota congiunta Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato -, rispettivamente presidente nazionale e presidente regionale di Legambiente al di là delle parole, un impegno concreto nel rispettare tempi nelle operazioni necessarie alla caratterizzazione, allo smaltimento e trasferimento di quei rifiuti: basta con il "tempo indeterminato" che tanti danni ha fatto finora. Basta con la politica del rattoppo. Un appello anche alle comunità locali per "stringere patti territoriali" per chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio uscendo da egoismi localistici e governando la realizzazione di distretti dell'economia circolare. Di una cosa siamo convinti: ancora una volta a pagare le inefficienze sono i cittadini, le comunità. Sono tanti, troppi i territori nella nostra regione che "hanno già dato" in materia di rifiuti tra depositi di ecoballe che ancora sono in giro e riaperture straordinarie di discariche per affrontare le emergenze. Territori che sono in attesa di una efficace bonifica».
(Foto di repertorio)
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