Tu sei qui: CronacaGiallo a Ravello, 48enne dell'Agro trovata morta in una cassapanca. Si pensa a delitto passionale
Inserito da (redazionelda), venerdì 27 marzo 2015 18:53:04
(ANTEPRIMA) Si chiama Patrizia Attruia (nella foto) la donna trovata cadavere questo pomeriggio in un'abitazione dello stabile del Santuario dei Santi Cosma e Damiano di Ravello. La donna, 48enne originaria di Scafati, nubile e senza figli, da circa tre anni si era trasferita a Ravello dove viveva con il compagno Giuseppe Lima, 50enne originario di Ravello. Entrambi disoccupati (lui saltuariamente lavorava come bracciante agricolo o manovale), a causa delle difficoltà economiche in cui versavano erano costretti a vivere in un fabbricato rurale a servizio di un terreno agricolo, in condizioni precarie. Fino a quando, pima dello scorso inverno, la coppia di fatto era stata "invitata" a trasferirsi in via San Cosma, presso l'abitazione di proprietà della Curia Arcivescovile, in locazione a Vincenza Dipino, 49 anni, persona molto riservata, rimasta sola dopo la morte della madre adottiva avvenuta lo scorso anno.
Non era un segreto, per le persone del luogo, che Vincenza avesse un debole per Giuseppe. Particolare da sempre sospettato da Patrizia che, con ogni probabilità, per una questione di opportunità cercava di sopportare. E non sempre ci riusciva.
Qualcuno parla di una lite violenta tra le due donne scoppiata la scorsa notte intorno all'una. Per questo dettaglio gli investigatori sono ancora alla ricerca di testimonianze concrete. Intorno alle 13 di oggi è stato proprio Lima a telefonare Nicola Amato, funzionario del Comune di Ravello, punto di riferimento per gli abitanti della zona, per comunicargli il decesso della sua compagna e chiedergli consigli su come comportarsi.
Avvertita la gravità della situazione, è stato proprio Amato ad allertare i Carabinieri della Stazione di Ravello che con i colleghi del Nucleo Operativo Radiomobile si sono portati presso l'abitazione dove hanno trovato la donna, dal fisico esile, adagiata all'interno di una vecchia cassapanca. Sul suo viso ci sarebbero ecchimosi, segni evidenti di colluttazione e, tra le ipotesi, non è tralasciata, quella della morte per soffocamento.
Poco dopo è giunto il sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, dottoressa Cristina Giusti, che sta interrogando, presso la Stazione dei Carabinieri di Ravello, Vincenza Dipino (difesa dall'avvocato Marcello Giani) e Giuseppe Lima che si è presentato accompagnato dai militari dell'Arma. La Giusti ha inoltre ascoltato anche i vicini di casa e conoscenti. Ora il cerchio sembra essersi ristretto intorno a Vincenza e Giuseppe. Intanto sul luogo del delitto si è portato il medico legale, incaricato dalla Procura della Repubblica di Salerno, Giovanni Zotti, che attraverso l'esame esterno della salma potrebbe già pronunciarsi sulle cause del decesso.
Sbigottiti i residenti della zona di San Cosma che non avrebbero mai immaginato un simile epilogo a una storia dai tratti "imbarazzanti".
La salma sarà trasferita tramite la ditta di pompe funebri presso l'obitorio dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno.
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