Tu sei qui: Attualità'Io mi curo al Sud', ecco calendario Pascale. 12 storie per dimostrare che qui lotta al cancro è d'eccellenza
Inserito da (redazionelda), venerdì 28 dicembre 2018 13:47:21
Dodici pazienti simbolo, uno per ogni mese dell'anno, hanno scelto il Sud (e più in particolare il Pascale) per curarsi. Tra di loro anche personaggi noti del mondo dello spettacolo come Patrizio Rispo, Luisa Ranieri e Alessandro Preziosi. Le loro testimonianze oggi raccolte nel calendario del Pascale 2019 dal titolo #Iomicuroalsud, a corredo delle foto di Napoli di Sergio Siano e racchiuse nella grafica di Pippo Dottorini.
Patrizio Rispo, attore di teatro meglio noto al grande pubblico per essere oramai da oltre 20 anni il portiere di casa Palladini nella soap Un posto al Sole, il suo male lo aveva già raccontato la primavera scorsa in uno spot televisivo. «Mica perché sono un attore non ho mai avuto problemi di salute? - dice ironico - Ne ho avuti e anche al top. Ma mica me ne sono andato all'estero a curarmi. Dove le avrei trovati all'estero l'affetto, la vicinanza umana, l'esperienza e la capacità dei medici che ho trovato qui in Campania? Qui al Pascale».
Luisa Ranieri e Alessandro Preziosi, gli altri due testimonial d'eccellenza del calendario del Pascale, non hanno avuto problemi personali ma parenti e amici che si sono rivolti all'Istituto dei tumori di Napoli per le loro cure. Dalla Ranieri arriva l'invito, rivolto soprattutto alle donne, alla prevenzione. «Prevenire è meglio che curare - dice - La prevenzione ci salva la vita. La puoi fare sotto casa. Rivolgiti alla tua Asl». E Preziosi ringrazia quanti ogni giorno si dedicano alla ricerca contro il cancro.
Nel calendario del Pascale ci sono poi le storie di Maria Raiano. Al suo attivo ha due tumori, uno al seno sconfitto 15 anni fa, un altro al polmone contro cui lotta come una guerriera: «So che come ho superato la prima prova, supererò anche questa perché io sono forte».
E forte è Mirosa Magnotti, colpita da un tumore alle ovaie. Non è bastato un intervento chirurgico e un primo ciclo di chemio per evitarle una recidiva con cui sta combattendo e che non le impedisce di portare in giro per l'Italia il messaggio di Acto Campania, l'associazione di cui è presidente. E poi ancora, le storie di Olga Luicheva, straniera dell'Ucraina; la giovanissima Silvia Valentino che sorride pensando al linfoma di Hodgkin che ha sconfitto due anni fa; Alfonsina Albanese, il suo mostro si chiamava melanoma, ma ora, dice, non mi fa più paura; Luigi Turco che ad 80 anni, e dopo cinque recidive, è diventato il primo paziente campano su cui è stato somministrato il vaccino terapeutico contro il tumore al fegato; Gennaro Sollo, tumore alla prostata operato con il Robot da Vinci: «Mi chiamo come il santo patrono, ma a me il miracolo me lo hanno fatto i medici del Pascale». E ancora, il giovane Rosario Recano: «Forza che ce la fate», dice rivolgendosi a chi ancora lotta, lui che di forza ne ha dovuta avere tanta per superare un tumore allo stomaco. E, infine, Nicola Cante, un tumore alla lingua operato molti anni fa, ma lui non ha mai smesso di sottoporsi ai controlli.
«L'hastag #iomicuroalsud - dice il direttore del Pascale, Attilio Bianchi - riassume le attività svolte nell'ultimo anno a cominciare dalla rete oncologica campana che ha ufficialmente preso il via la scorsa primavera, la nascita, inoltre, di un'Alleanza prima e di un consorzio poi con gli istituti oncologici di Puglia, Basilicata e Calabria. Ma anche il consolidamento di accordi siglati dal Pascale con la Cina, l'America latina, il Nord Africa e la Russia. E, non ultimo, il tentativo continuo, ogni giorno, di migliorare la qualità della nostra assistenza, insieme alla ricerca».
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