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Eventi e Spettacoli

“Alla corte di Mezzacapo”: 22-24 agosto a Maiori va in scena il mondo antico

Inserito da (ranews), lunedì 6 agosto 2018 19:28:09

«A Maiori viveva nu marchese...», così inizia la storia del Marchese Gaetano Monterosso Mezzacapo. Una storia tratta dai racconti delle portatrici di limoni, le infaticabili "furmechelle", costrette a lavorare sodo trasportando limoni per la ricchezza del Marchese. Questa storia sarà messa in scena dagli attori della Filodrammatica maiorese e dai bambini dell'Associazione Reghinna Club, il 22, 23 e 25 agosto prossimi, con inizio alle 20.45, proprio nei giardini di Palazzo Mezzacapo.

Tanti i temi che saranno rappresentati in "Alla Corte di Mezzacapo": la contrapposizione tra popolo e nobiltà, l'amore tra Catarina e il Marchesino Filippo, figlio di Gaetano Mezzacapo, le maledizioni della janara sulla famiglia nobile, il racconto del Monaciello che tanto spaventava i bambini del Casale dei Cicerali. Tutto ciò in una storia affascinante e misteriosa che prende le mosse da quella avviata lo scorso anno.

La trama

L'azione si concentra sul figlio Gaetano che era assetato di potere, ma era anche molto devoto alla Madonna delĺ'Avvocata e a Santa Maria a Mare. Gaetano, guerriero dei nobili di Malta, sviluppò un grande commercio dei limoni; egli amava le donne, le stesse donne che lavorano per lui trasportando limoni. Anche il figlio Filippo si innamora di una "furmechella", Catarina, ma quando scopre di portare in grembo il frutto del loro amore viene allontanata e, una volta partorito, abbandona la figlia sotto il portone dei Mezzacapo e scappa a Napoli.

La storia

La trama prende avvio dai fatti storici. Filippo Mezzacapo sposò donna Teresa Sambiase (1712 - 1788), da cui ebbe i seguenti otto figli: Anna Maria, nata il 7/2/1740; Maria Michela, nata il 21/4/1741 e morta prematuramente il 13/6/1741; Maria Michela, nata il 6/8/1742; Gaetano, nato il 27/7/1743 e morto prematuramente il 29/9/1743; Gaetano, nato il 29/10/1744; Maria Antonia, nata il 2/1/1746; Giovanni, nato il 30/1/1747, e Giuseppa, nata il 13/3/1748.

Gaetano, figlio maschio primogenito, da giovane, viventi ancora i genitori, molto si adoperò con essi, anche con copiose elargizioni, per realizzare i solenni festeggiamenti svoltisi il 13 agosto 1769 in occasione dell'incoronazione della statua lignea di Santa Maria a Mare da parte del Capitolo Vaticano. Nel 1788 don Gaetano ottenne per sé ed i suoi discendenti l'ulteriore titolo di marchese di Monterosso per contratta parentela con la famiglia Banner y Beck, a cui esso in precedenza era stato attribuito. Egli sposò la bolognese Marianna Pepoli, da cui ebbe più figli, di cui due maschi (Filippo e Guido). Morì improvvisamente, nel suo palazzo, il 13 dicembre 1795 e fu sepolto in Collegiata, nella tomba di famiglia.

Il figlio primogenito di don Gaetano, di nome Filippo, nato nel 1785 e morto nel 1844, sposò donna Teresa Caracciolo ed in seguito si trasferì a Napoli con i suoi figli, a cui passò poi il titolo marchionale. Nel 1808, quando la statua della Madonna Avvocata fu trasferita dal Monte Falesio in Collegiata, don Filippo la fece collocare nella sua cappella gentilizia, sita nella Collegiata medesima. Uno dei figli maschi di Filippo, chiamato Antonio (gli altri due erano Gaetano e Carlo), morì tragicamente a Maiori nel 1843, ucciso da don Gaetano Sparano, gentiluomo folle e fuori di mente.

Il figlio secondogenito di don Gaetano, chiamato Guido (1791 - 1846), sposò donna Teresa Rapuani, da cui ebbe più figli, tra cui Francesco (1818 - 1865) ed Achille (1822 - 1900), entrambi antiborbonici, per cui tenevano riunioni settarie nel loro palazzo e furono sottoposti a misure di polizia ed anche arrestati. Il padre Guido aveva infatti acquisito dal ramo primogenito trasferitosi a Napoli i beni di famiglia siti in Maiori.

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