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Tu sei qui: SezioniNecrologiMinori, lutto per Sal De Riso: addio al papà Antonio
Scritto da (Redazione), lunedì 8 giugno 2020 17:02:19
Ultimo aggiornamento lunedì 8 giugno 2020 22:12:42
Minori dice addio ad Antonio De Riso, un pezzo di storia della Città del Gusto di cui è stato esponente autorevole. Il suo cuore buono, di padre e onesto lavoratore, ha cessato di battere questa mattina. Aveva 89 anni il papà del maestro pasticciere Salvatore De Riso che lo piange con suo fratello Alessandro, la moglie Anna, i suoi figli, nipoti e col resto della famiglia.
Indimenticabile il bar tabaccheria di piazza Cantilena, sotto al Municipio dove, si dice, si producesse la granita e il gelato al limone più buoni della Costiera tanto da attirare, negli anni Ottanta, clienti da ogni dove.
Per anni fu un punto di riferimento per il paese, sempre rifornito di tutto: sale e spezie per macellare i maiali d'invero, confetti, caffè sfuso, bicarbonato, citrato, spezie, addirittura vendevano il tabacco sfuso per fare le sigarette a mano. In quel locale cominciò a muovere i primi passi nel mondo del lavoro il figlio Salvatore, ad aiutare papà Antonio e mamma Carmela. Era il 1976. Il piccolo Salvatore è cresciuto lì dentro. «Mi addormentavo, nelle sere d'estate, sui pacchi di sale da 20 chilogrammi dei Monopoli di Stato che servivano da scorta» usava raccontare. A un certo punto papà Antonio incominciò anche a fare i gelati: bolliva uova e zucchero in una pentola, perché non erano ancora arrivati i pastorizzatori, e la versava nelle "carpine", i vecchi secchielli per i gelati, da tenere nel ghiaccio. Solo nel 1975 arrivò la prima macchina verticale con il pastorizzatore e da lì Salvatore cominciò a dare sfogo alla sua innata creatività.
E dopo anni di abnegazione e sacrifici, il piccolo Salvatore diventò il grande Sal De Riso. Nel piccolo laboratorio di pasticceria nacquero le prime ricette destinate al successo: prima i bignè alla crema di limone, poi la delizia e l'inimitabile torta ricotta e pere.
Il 16 luglio del 2000 fu festa grande a Minori, con l'inaugurazione della nuova pasticceria sul lungomare di Minori, dedicata a mamma Carmela, venuta a mancare tre anni prima. «Sono convinto che Salvatore abbia fatto tanta strada» disse Antonio che non riuscì a trattenere l'emozione pensando, forse con un po' di nostalgia, al suo piccolo bar-tabaccheria, dove tutto ebbe inizio.
Poi l'inaugurazione del laboratorio di Tramonti e il 28 giugno del 2016 con l'apertura del magnifico bistrot Sal De Riso Costa d'Amalfi, una grande realtà che dà lustro al territorio e che ha offerto lavoro a circa cento unità della Costiera Amalfitana.
Una dolce storia intrisa di lavoro e passione, sacrifico e onestà, gli ingredienti più importanti della sua vita di Antonio che ha trasmesso in egual misura a figli e nipoti.
Una storia che è destinata a proseguire nel ricordo.
Il messaggio dell'Amministrazione comunale di Minori: «Antonio è uno di quei personaggi, quegli uomini che segnano la storia di un paese perché sono popolari: sono riusciti con la loro abnegazione al lavoro, la loro passione ad appartenere al popolo! La sua storia, la sua popolarità, il senso che ha saputo dare alla sua vita sono tutti contenuti nel suo nome: Antonio e Lilino! In quel suono dolce c'è l'amore filiale, c'è l'attaccamento ai valori e alle tradizioni dei padri. Le sue granite, il suo gelato al limone sono stati per tantissimi anni la gioia di grandi e piccini. Quel profumo come le caramelle, i dolci, i gelati di un quadro di De Chirico segnano e segneranno ancora il battito metafisico dei nostri ricordi.
Ciao Antonio! Minori è onorata di aver avuto un figlio come te!».
Il ricordo di Sigismondo Nastri, decano dei giornalisti della Costa d'Amalfi: «Conservo tanta nostalgia di don Antonio, che si affacciava dal bancone in quel locale, all'ombra del campanile della Trofimena, dove per entrarci, se ricordo bene, non dovevi salire, ma scendere qualche gradino.
Ricordo il suo stile, il suo garbo di signore d'altri tempi, lo stesso che oggi contraddistingue Salvatore. Ricordo anche - e come si fa a dimenticarli! - i suoi gelati straordinari, le sue granite fragranti di limoni appena colti. A volte si andava a Minori solo per deliziarsene. Come avviene oggi con i "capolavori di dolcezza" di Sal.
La morte è il punto d'arrivo di ciascuno di noi. Di questo c'è da prendere atto. Ma, come scrive Foscolo, "sol chi non lascia eredità d'affetto poca gioia ha dell'urna". Non è certamente il caso di don Antonio, che ne ha dispensato e ne ha ricevuto».
Il rito funebre domani, martedì 9 giugno alle 15:30, muovendo dall'abitazione dell'Estinto in Via Pergola per la Basilica di Santa Trofimena.
Il Direttore e la redazione del Vescovado partecipano commossi al dolore della famiglie De Riso, esprimendo i sentimenti del più accorato cordoglio.
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