Tu sei qui: Lettere alla redazioneSpiaggia Minori, collaborazione tra pubblica amministrazione e imprese
Inserito da (redazionelda), martedì 12 maggio 2015 17:10:43
di Paolo Russo*
Pur essendo abbastanza estraneo (e diffidente) alla realtà dei social network, provo ad intervenire su di una polemica che si è ingenerata a Minori via Facebook e riguardante l'uso della spiaggia.
Nessuno più di me è consapevole che si tratta di un bene inderogabilmente "pubblico", al pari del mare, del sole e della natura in generale, e perciò destinato ad un uso gratuito e collettivo. Gratuito e collettivo, tuttavia, non significa uso "senza alcuna regola". Per decenni l'arenile di Minori è stato terreno di prepotenze e di piccole sopraffazioni quotidiane, in assenza soprattutto della possibilità di controlli assidui e puntuali: non ci sono risorse per distaccare vigili sulla spiaggia, né per assumerne di nuovi a questo scopo.
Un terreno, dunque, nel quale la cattiva educazione è sconfinata spesso in anarchia, una situazione pagata a caro prezzo specialmente dai soggetti più deboli e con meno possibilità di reazione. Per questo ritengo utile e praticabile la strada che si è individuata, quella cioè della collaborazione tra pubblica amministrazione e imprese, per la quale ogni concessionario assumerà una quota di responsabilità circa i diversi aspetti di gestione dell'arenile (pulizia, sorveglianza, installazione di attrezzature, etc.).
Assegnare nuove concessioni, specialmente se finalizzate anche a una più efficace regolamentazione, non equivale affatto ad una "privatizzazione": la spiaggia libera permane tale, inoltre le aree in concessione vengono in buona misura destinate all'uso dei residenti gratuitamente o a condizioni di speciale favore, inoltre anche le zone libere vengono dotate di servizi gratuiti, di preinstallazioni e di controlli: in che modo tutto questo possa ledere o sminuire i diritti degli utenti mi sfugge completamente.
Al contrario, sono proprio i soggetti deboli quelli che acquisiranno nuove tutele: quelli che non possono permettersi l'affitto delle attrezzature, quelli che scendono in spiaggia solo a tarda ora, quelli che hanno continuato a subire le angherie di bagnanti scostumati, quelli che sono stati costretti a prendere il sole circondati da rifiuti, etc.
La responsabilizzazione degli operatori dovrebbe servire proprio a questo: a far partecipare tutti dell'uso più corretto e più consapevole della spiaggia, perché realmente ognuno ne possa godere nelle condizioni migliori. Veramente c'è chi ritiene più opportuno perpetuare l'anarchia? Sarebbe utile, in tali valutazioni, rifuggire da impostazioni ideologiche: l'uso produttivo di un bene non corrisponde necessariamente alla limitazione dei diritti collettivi, in alcuni casi è vero il contrario. Sarebbe onesto sostenere il tentativo e auspicare che questi obiettivi vengano raggiunti. Sperare il contrario significa augurarsi il male di Minori.
*Presidente del Consiglio Comunale di Minori
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