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Tu sei qui: SezioniDall'Italia e dal MondoDigital Services Act, ok del Parlamento Ue: stretta su contenuti e algoritmi
Scritto da (Redazione LdA), lunedì 24 gennaio 2022 15:31:40
Ultimo aggiornamento lunedì 24 gennaio 2022 15:31:40
Via libera del Parlamento europeo al Digital Services Act (Dsa), il disegno di legge Ue che impone alle grandi piattaforme online come Google, Apple, Facebook e Amazon una maggiore responsabilità sul controllo e la moderazione dei contenuti. Il testo è stato approvato in assemblea plenaria con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astenuti. Tra le principali misure licenziate dagli eurodeputati vi sono la rimozione diretta dei contenuti illegali o nocivi, la responsabilità legale per le Big Tech nei confronti degli utenti, più opzioni per negare il consenso alla pubblicità mirata e una maggiore trasparenza sugli algoritmi.
Nello specifico, le Big Tech come Google, Apple, Facebook o Amazon non potranno raccogliere più dati personali che rivelino l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche o l'appartenenza sindacale e, di conseguenza, non potranno più utilizzare nessuno di questi dati per proporre pubblicità mirata.
Lotta, poi, ai cosiddetti dark pattern, cioè tutte quelle tecniche e trucchi sleali che fuorviano i consumatori nell'utilizzo di siti Web e app, per indurli a fornire consensi indesiderati o a eseguire operazioni indesiderate, come il posizionamento in modo intelligente di pulsanti o menu a discesa che possano confondere gli utenti.
Negli ultimi vent'anni «le piattaforme online sono diventate sempre più importanti nella nostra vita quotidiana, portando nuove opportunità, ma anche nuovi rischi. È nostro dovere assicurarci che ciò che è illegale offline sia illegale online. Dobbiamo assicurarci di mettere in atto regole digitali a beneficio dei consumatori e dei cittadini», ha detto dopo il voto l'eurodeputata socialista Christel Schaldemose, responsabile del dossier per il Parlamento Ue.
Prima dell'entrata in vigore del Digital Service Act, però, servirà il parere positivo del Consiglio Europeo, previsto per il 31 gennaio 2022.
«La sfida è un Internet più sicuro ed equo per tutti gli europei. La prossima tappa: i triloghi per l'adozione del testo sotto la Presidenza francese del Consiglio dell'Ue», ha dichiarato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton
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