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Tu sei qui: SezioniDall'Italia e dal MondoCovid, circolare Ministero Salute: test rapidi validi come tamponi
Scritto da (redazione), domenica 10 gennaio 2021 21:48:19
Ultimo aggiornamento domenica 10 gennaio 2021 21:50:58
I test antigenici sono validi per il computo statistico dei casi di positività da coronavirus. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha firmato la circolare che riconosce la validità dei tamponi rapidi di ultima generazione nella definizione di caso Covid-19, nel solco delle indicazioni europee.
La circolare 'Aggiornamento della definizione di caso Covid-19 e strategie di testing' prevede l'obbligo di tracciabilità di tutti i test nei sistemi informativi regionali: «Gli esiti dei test antigenici rapidi o dei test Rt-Pcr, anche se effettuati da laboratori, strutture e professionisti privati accreditati dalle Regioni - si legge - devono essere inseriti nel sistema informativo regionale di riferimento». La circolare raccomanda il ricorso a test antigenici rapidi con requisiti minimi di performance: 80% di sensibilità e 97% di specificità.
Questi test antigenici, si rileva, sembrano mostrare risultati "sovrapponibili" ai saggi di Rt-Pcr (test molecolari), specie se utilizzati entro la prima settimana di infezione, e sulla base dei dati al momento disponibili risultano essere «una valida alternativa alla Rt-Pcr. Qualora le condizioni cliniche del paziente mostrino delle discordanze con il test di ultima generazione la Rt-Pcr rimane comunque il gold standard per la conferma di Covid-19». Se la capacità di Rt-Pcr è limitata o qualora sia necessario adottare con estrema rapidità misure di sanità pubblica, rileva la circolare, «può essere considerato l'uso dei test antigenici rapidi in individui con sintomi compatibili con Covid-19 nei seguenti contesti: situazioni ad alta prevalenza, per testare i casi possibili/probabili; focolai confermati tramite Rt-Pcr, per testare i contatti sintomatici, facilitare l'individuazione precoce di ulteriori casi nell'ambito del tracciamento dei contatti e dell'indagine sui focolai; comunità chiuse (carceri, centri di accoglienza, etc.) e ambienti di lavoro per testare le persone sintomatiche quando sia già stato confermato un caso con Rt-Pcr; in contesti sanitari e socioassistenziali/sociosanitari, o per il triage di pazienti/residenti sintomatici al momento dell'accesso alla struttura o per la diagnosi precoce in operatori sintomatici».
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