Tu sei qui: PoliticaSgarbi: «Alla cultura farei un dipartimento agricolo»
Inserito da (redazionelda), lunedì 5 febbraio 2018 16:42:53
«Se fossi un ministro farei un dipartimento agricolo al ministero dei Beni Culturali. Va compiuto un ricongiungimento tra agricoltura e cultura. I campi coltivati sono un modello di memoria, le ville di Palladio sono nate come aziende agricole, con le loro bacherie. Quello che è stato separato va ricomposto».
Lo ha detto l'esperto d'arte Vittorio Sgarbi, intervenuto sabato scorso all'Anteprima Amarone 50. Per il critico «difendere un campo coltivato è un segno dell'intelligenza dell'uomo, ed è come difendere San Zeno. A New York i prodotti dell'agroalimentare made in Italy valgono più di Petrarca. In Italia produttori Moretti e Lunelli hanno creato cantine capolavori. C'è un tempio nuovo, ed è il tempio del vino, ed è un bene questa tensione architettonica delle aziende vinicole» ha sottolineato.
Peraltro, ha osservato, nel comparto «c'è una frenesia anche nelle etichette».
Nella foto Sgarbi con il sindaco di Minori Andrea Reale in una recente visita alla Città del Gusto
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