Tu sei qui: Eventi e SpettacoliIl Calendario d’Arte De Luca 2020 dedicato a Pietro Scoppetta: stasera la presentazione a Salerno
Inserito da (redazionelda), venerdì 27 dicembre 2019 10:49:02
Stasera, venerdì 27 dicembre, alle 17.00, nel Salone Genovesi della Camera di Commercio di Salerno, in via Roma, sarà presentato alla stampa e al pubblico il Calendario d'Arte De Luca 2020 dedicato al pittore Pietro Scoppetta (Amalfi 1863-Napoli 1920). Dopo i saluti istituzionali di Andrea Prete, presidente della Camera di Commercio di Salerno, Daniele Milano, sindaco di Amalfi, e Giovanni Camelia, del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, ne tratteranno il professor Massimo Bignardi dell'Università di Siena, il curatore Marco Alfano, storico dell'arte, e Andrea De Luca della De Luca Industria Grafica e Cartaria; modera il giornalista Sigismondo Nastri.
Una tradizione consolidata quella del Calendario d'Arte De Luca, entrata a far parte del costume del nostro Natale, che continua l'idea di Giuseppe De Luca (1934-2013), il quale per primo lanciò l'idea di un calendario promozionale dedicato, di volta in volta, a un artista del territorio salernitano, che ha lasciato traccia profonda della sua attività. E' la volta, quest'anno, del pittore amalfitano Pietro Scoppetta del quale l'iniziativa editoriale di De Luca Industria Grafica e Cartaria si prefigge anche di celebrare il centenario della morte. Il calendario, curato dallo storico dell'arte Marco Alfano, si aggiunge alla monografia del pittore edita pur essa da De Luca in occasione della mostra allestita a Palazzo Sant'Agostino nel 1998, curata dal prof. Massimo Bignardi. L'intento è quello di contribuire alla conoscenza presso il grande pubblico di una delle figure di rilievo nella storia artistica italiana tra XIX e XX secolo. Vi sono illustrati alcuni capolavori, tra cui sorprendenti inediti, centrando l'attenzione sulle opere di proprietà degli Enti, quali la Camera di Commercio e il Comune di Amalfi, o provenienti da prestigiose collezioni private. Si segnalano: Bianchina (olio su tela, cm 50x34,5); In strada, [1888-90] (olio su tela, cm 153x87); Concerto, [1890-95] (olio su tela, cm 37x49); La processione del Venerdì santo, [1900-1902] (olio su tela, cm 55x118); Mignon, [1918-19], (olio su tela incollata su cartone, cm 43,5x28,5) esposto nel 1920 alla XII Biennale di Venezia; Casa saracena (olio su tela, cm 24x44); Sul cuscino, [1918-19] (olio su cartone, cm 49x35); Strada presso Amalfi (olio su tela, cm 33x24) e l'importante inedito Neve nei dintorni di Parigi (olio su tela, cm 50,8x64) della Collezione Venceslao Di Persio di Pescara. A queste si aggiungono Paesaggio di Amalfi con Palazzo Pepinella, [1885-87] (olio su tela, cm 40x25) e Donna vestita d'azzurro (olio su tela, cm 61,5x49,5) conservate nelle collezioni del Comune di Amalfi, e Piazza della Borsa a Parigi, [1908] (olio su tela, cm 35,5x43,5), appartenente alla Camera di Commercio di Salerno. Tutti i dipinti sono riprodotti a colori e analizzati storicamente negli "apparati", sempre molto ricchi, pubblicati sul retro del Calendario De Luca 2020. Pietro Scoppetta (Amalfi 1863 - Napoli 1920) inizia la sua formazione nello studio del maiorese Gaetano Capone, continuata, dal 1882, presso il pittore Giacomo Di Chirico. Sin dalla gioventù dimostra una predisposizione per il disegno e l'illustrazione, cui si dedica lavorando per le pagine di periodici quali "La Tavola rotonda" e "L'Illustrazione Italiana". Dal 1881 al 1914 espone regolarmente alle mostre delle Promotrici napoletane, con tematiche legate alla vita della costiera amalfitana, come i quattro dipinti intitolati Ricordo d'Amalfi esposti all'Esposizione Nazionale di Milano nel 1883, che precedono di poco Paesaggio di Amalfi con Palazzo Pepinella, ora al Comune di Amalfi, e Chi sarà? (oggi, con il titolo di Contadina, al Museo di Capodimonte) presentato sia alla Promotrice di Torino del 1884 che alla X Promotrice napoletana del 1885. Di questo primo momento, sostenuto da un realismo strettamente palizziano, sono le opere dove Scoppetta tenta di ricreare un rapporto equanime con la realtà, come in Strada facendo, esposto alla Promotrice napoletana del 1890 (Museo di Capodimonte). Nel 1887 è presente all'Esposizione Nazionale di Venezia (Estate) e alla XXII Promotrice di Napoli (Piazza e Sulla spiaggia); l'anno seguente invia alla Esposizione Italiana di Londradue opere: Marina e Scena in Istrada (quest'ultima oggi in collezione De Luca), che rappresenta il tentativo di superare il realismo degli esordi guardando alla produzione d'ispirazione letteraria dell'amico Gaetano Esposito. Nel 1890 collabora all'impresa decorativa, diretta dall'architetto Antonio Curri, del Caffè Gambrinus, insieme a Gaetano Capone, Vincenzo Caprile, Vincenzo Migliaro ed Esposito. Nel 1893 è presente all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera, dove invia Il pittore in campagna e Sulla costa di Amalfi. Dagli anni Novanta, come altri artisti della sua generazione, inizia a frequentare Parigi, città che gli consentirà di acquisire le novità linguistiche dell'impressionismo, come attestano alcuni dipinti da anticipare forse agli anni Novanta (Neve nei dintorni di Parigi, della Collezione Di Persio, appare databile dopo il 1893, quando Camille Pissarro dipinge nello stesso luogo) senza però rinunciare ad un'affabile eleganza compositiva presente sin dalla sua formazione (Piazza della Borsa a Parigi, 1908, della Camera di Commercio di Salerno). Ritornato a Napoli, sulla fine del primo decennio, soggiornando ad Amalfi nei mesi estivi, Scoppetta inaugura una nuova stagione creativa. Negli anni della maturità, interessato a perseguire il carattere ‘disimpegnato' della Belle Époque, si dedica al genere del ritratto, registrando un'attenzione alla fremente pittura di Boldini: dagli elementi manettiani nell'accostamento della carne pallida al nero dei capelli, del Ritratto di Bianchina (Collezione De Luca), a Maria Valdambrini Carrara (1915) che recepisce la disinvoltura grafica di un Sargent o di un Paul-César Helleu. Del 1916 è l'ultima personale, allestita dal Circolo Artistico presso la Permanente della Villa Comunale di Napoli. Muore, a Napoli, il 10 febbraio 1920.
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