Tu sei qui: CronacaIn barca con Sant'Antonio: cronaca dello storico pellegrinaggio ad Amalfi /FOTO e VIDEO
Inserito da (redazionelda), domenica 12 giugno 2016 01:14:38
Venerdì 10 giugno, abbiamo preso parte ad uno degli eventi religiosi più attesi dai cavesi: il pellegrinaggio via mare della statua di Sant'Antonio fino ad Amalfi. Un evento unico nella storia della diocesi che non ha risparmiato momenti di autentica commozione.
Partiamo dal santuario di Cava alle 13:15 con 3 pullman noleggiati per l'occasione. Delle mille presenze accreditate, non ne vediamo che una piccola parte. All'arrivo al molo Manfredi invece la situazione che ci si para davanti è ben diversa: i pullman noleggiati sono oltre 10 (12 di preciso) ed hanno raccolto fedeli da varie zone della città, tanto da riempire 3 traghetti. La statua di Sant'Antonio è già lì, a poppa di una barca più piccola. Ce l'hanno portata qualche ora prima e, anche se non abbiamo assistito alla scena, non deve essere stato così semplice. A scorta della statua i "portatori" (ovvero gli uomini che porteranno a spalla la statua) e Don Luigi che, con gli altoparlanti, diffonde la sua voce e prega insieme ai fedeli nei porti che la statua visita lungo la rotta. Sul nostro stesso traghetto ci sono, a sorpresa, anche i "trombonieri" della squadra Santa Maria del Rovo, con gli abiti da sfilata bianchi e verdi (incredibilmente caldi e pensati), che suonano trombe e tamburi per annunciare l'arrivo del santo.
La statua del Santo fa visita a tutti i comuni costieri, sempre accolta con il suono delle campane, il volo dei palloncini o i fuochi d'artificio.
Arriviamo ad Amalfi circa alle 18:00. Noi e gli altri fedeli veniamo fatti scendere prima dell'attracco del Santo. A causa di difficoltà tecniche dovute all'altezza del molo, la barca con il Santo cambia postazione di attracco e si sposta all'altra da una parte del porto. Solo un piccolo contrattempo, niente di più.
Ecco il primo momento di tensione collettiva: sollevare la statua dalla barca. A farlo non ci sono solo i portatori di Cava, ma anche quelli di Amalfi (devoti di Sant'Andrea). Qualche manovra e la statua cammina insieme a noi per Amalfi, accolta dai sindaci dei Comuni costieri, il parroco di Amalfi e alte cariche della finanza. Percorre la breve strada fino alla scalinata del Duomo di Amalfi e lì si ferma. Il Vescovo Soricelli la attende alla fine delle scale. I trombonieri si dispongono ai lati della scalinata ed iniziano a scandire il tempo con i tamburi. La tensione è palpabile: la statua non è mai sembrata così pesante e le scale così insidiose. Passano i minuti. All'improvviso inizia la scalata: il ritmo dei tamburi aumenta e tutti trattengono il fiato mentre vedono la statua del Santo correre verso la sommità. Pochi minuti e scoppia la gioia: trombe, grida, applausi, tutto per esprimere la grande gioia di questo momento. Le statue che rappresentano due dei Santi più amati della diocesi non sono mai state così vicine.
Il Duomo è gremito, tanto che non riusciamo a trovare un posto per sederci e dobbiamo seguire la funzione in piedi. Al termine della celebrazione, Don Luigi interviene per ringraziare i sindaci dei comuni che hanno collaborato per rendere possibile questa grande festa religiosa e la guardia di finanza che ci ha accompagnato durante il viaggio.
Noi e gli altri fedeli usciamo dal duomo e attendiamo ai piedi delle scale la discesa del Santo.
Dopo circa 45 minuti, dal sagrato della chiesa, tra le colonne del bellissimo arco bizantino si affaccia la statua illuminata dal basso. Il colpo d'occhio è spettacolare. Torna a salire la tensione: se la salita è stata difficile e pericolosa, la discesa lo è altrettanto. Questa volta però l'attesa è minore: lentamente i portatori scendono le scale fino a raggiungerci. La statua di Sant'Antonio è pronta per tornare al porto, ma non prima di aver salutato per tre volte Sant'Andrea.
Sono le 21:30 circa ed iniziano i fuochi a mare. La gente è felice e silenziosa mentre li guarda. Noi ci giriamo a guardare i loro volti e la costiera illuminata. È andato tutto bene.
Ma non è finita. Torniamo al molo di Salerno. Restiamo fino al ritorno della statua che, scortata dalla polizia, torna con noi al santuario dove riprende il suo posto nel santuario.
È stata una giornata davvero significativa per molti fedeli e per la storia della diocesi, non ci sono dubbi. Per questo si deve ringraziare Padre Luigi, il cui impegno fattivo è stato decisivo.
Le celebrazioni continuano a Cava de' Tirreni fino al 19 giugno.
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