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Tu sei qui: SezioniChiesaDon Angelo Mansi, da 40 anni pastore zelante e coraggioso al servizio delle comunità
Scritto da (Redazione), mercoledì 15 luglio 2020 16:26:51
Ultimo aggiornamento mercoledì 15 luglio 2020 16:27:41
Taglia oggi il traguardo dei quarant'anni di sacerdozio il parroco di Ravello, Don Angelo Mansi. E' un giorno di festa, questo, non soltanto per la comunità ravellese, ma per l'intera Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. Già, perché Don Angelo, vicario episcopale per la Pastorale, nel suo lungo ministero sacerdotale ha guidato le comunità religiose di Minori, Lone-Pastena-Pogerola e Vettica, ad Amalfi, per poi ritornare nella sua città natale, Ravello, portata sempre nel cuore con l'orgoglio del figlio autentico. Nato a Salerno il 24 ottobre 1955, è stato ordinato sacerdote il 15 luglio del 1980 nella Cattedrale di Amalfi da monsignor Alfredo Vozzi.
Una vocazione, la sua, maturata durante gli anni del fecondo ministero dell'indimenticato monsignor Giuseppe Imperato senior, guida autorevole della Parrocchia di Santa Maria Assunta dal 1968.
Ed è proprio in quegli anni che nel giovane Angelo Mansi germoglia il seme di una vita consacrata a Dio.
Ci piace condividere, in questa occasione, la toccante testimonianza che Don Angelo ha lasciato in memoria del suo Maestro: «È il giorno precedente al mio primo ingresso in Seminario, l'allora Pontificio Seminario "Pio XI" in Salerno, per iniziare la mia formazione al Sacerdozio, dopo la frequenza al Liceo Classico Matteo Camera in Amalfi. È la sera del 6 Ottobre 1974: al termine della Messa in questo Duomo [di Ravello n.d.r], io raggiunsi don Peppino a casa sua, in via San Giovanni del Toro, per un doveroso saluto, a tu per tu con lui, prima della partenza all'indomani. Volevo partire equipaggiato; tra l'altro, con i suoi auguri, con la sua vicinanza spirituale. Non posso dimenticare le sue parole: "Vedrai nei primi giorni soffrirai il distacco dalla famiglia... capitò anche a me. Ma non preoccuparti! Vedrai che passerà, perché è il Signore a chiamarti alla sua sequela e Lui ti sarà sempre vicino!". Prima di congedarmi, andò nello studio e ritornò da me, nel corridoio d'ingresso della sua abitazione, recando un suo orologio che volle regalarmi: in quel gesto paterno e significativamente affettuoso, a distanza di tempo, ho voluto leggervi un monito che don Peppino mi voleva indirizzare: quello di fare buon uso del tempo, perché dono della Provvidenza e spazio entro il quale chi ha ricevuto la vocazione al sacerdozio, come Ministro di Dio, deve dare esempio di dedizione e di laboriosità pastorale. Mi voleva far capire, con quella immediatezza gestuale: sarai prete e dovrai sempre far buon uso del tempo. E in questo senso, don Peppino ha sempre dimostrato di non aver sciupato il suo tempo di uomo, di credente, di pastore del popolo di Dio, sapendo dosarlo in una dedizione costante nelle diversificate necessità pastorali».
La sua prima celebrazione eucaristica nel Duomo di Ravello il 20 luglio 1980, con discorso di Don Ernesto Mandara, attuale Vescovo di Sabina-Poggio Mirteto.
La sua lunga esperienza pastorale, al servizio delle comunità della Costiera, lo ha portato, dopo tanti anni, nei luoghi dove tutto è cominciato.
Dal 2018 il caro Don Angelo è guida zelante e coraggiosa della nostra Ravello, che costantemente affida alla protezione del santo medico Pantaleone, di cui è sempre stato fervente devoto.
In questo giorno di festa, anche noi del Vescovado partecipiamo con gioia al raggiungimento dell'importante traguardo di vita sacerdotale, augurando a Don Angelo di proseguire il suo ministero con appassionato impegno e premuroso servizio alla Comunità ravellese e alla Chiesa.
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