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Scritto da (Redazione), sabato 25 aprile 2020 19:34:10
Ultimo aggiornamento sabato 25 aprile 2020 19:39:47
di Candeloro Rebuffat*
I fatti di questi giorni ci riportano prepotentemente alla nuova definizione del tempo e della storia nel confine prima cristiano ora attuale di a.C. e d.C. cioè prima coronavirus dopo coronavirus, alle pandemie presenti e future che gli esperti non lo escludono. In epoca a.C. avevamo sottratto alla nostra visione il senso della morte e ancor più quello della vita e questo aveva anche attenuato il senso di religione alla quale ci rivolgevamo solo in casi di estremo bisogno, addirittura con liturgie esteriori.
Eravamo così passati alla divinazione delle apparenze sempre coniugate al gerundio, in un divenire del nulla sacrificato sull'altare dell'effimero. Ora in d.C. siamo di fronte ad un riproposta di vita. Sta a noi accettarla o meno, ma su questa si gioca la nostra identità ed il nostro futuro, meno apparente certo del passato ma per questo più concreta. A nulla valgono però i buoni propositi se non saremo capaci di mantenerli con la costanza che certo non ci ha contraddistinto in passato. Ci sembrerà un passato remoto forse più remoto di quanto pensavamo o non eravamo capaci di realizzare. Ci sembrerà di tornare alla partenza, quella reale non da gioco dell'oca che mette tutto in discussione.
Sarà più reale la morte e la vita sdoganata dalla parodia dell'effimero. In questo "rinascimento", come molte volte è accaduto nella storia, ci sarà in mezzo tutto per ricostruire: la natura, l'ambiente, la dignità di tutti gli esseri viventi anche quelli ai nostri occhi insignificanti, quelli che stiamo continuando tutt'oggi a sfregiare irrimediabilmente. È la scommessa per il genere umano, non solo sul suo futuro ma anche sulla sua "fusis" ovvero natura e la "gnosis" ovvero la conoscenza verso ciò che ci circonda, cioè i due cardini indiscutibili e ineludibili del nostro vivere fondati stabilmente in antico dalla civiltà greca che ci ha preceduto e alla quale apparteniamo senza compromessi o contaminazioni, base e fondamento di tutta la comune civiltà europea.
*ingegnere
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