Tu sei qui: PoliticaAcqua pubblica, stop della Consulta alle decisioni della giunta Caldoro
Inserito da (redazionelda), giovedì 2 luglio 2015 16:05:35
La Corte Costituzionale ha bocciato la decisione dell'ex giunta regionale di Stefano Caldoro riguardo le novità introdotte sull'acqua pubblica. A decidere sul servizio idrico, hanno sentenziato i giudici, devono essere i comuni. La notizia si apprende dal quotidiano La Repubblica, in un articolo a firma di Alessio Gemma. La sentenza della Corte, però, ha "promosso" le novità inerenti il condono edilizio e facenti parte del medesimo provvedimento.
La questione di legittimità dinanzi alla Corte era stata sollevata dal Governo Renzi perché, secondo Palazzo Chigi, la decisione della Regione andava contro le leggi dello Stato. La Regione, infatti, affidava i servizi e gli impianti idrici detenuti dalla regione ad uno o più gestori già operativi nell'ambito territoriale (Ato). Il trasferimento era, nelle intenzioni, provvisorio ma secondo i comitati per l'acqua pubblica si trattava di un "regalo" alla Gori, società partecipata dal noto imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone. Palazzo Santa Lucia, inoltre, prevedeva che a determinare le tariffe fosse la "struttura di missione", aspetto questo cassato dalla Consulta. «Per il servizio idrico integrato - si legge dalla sentenza firmata dal presidente Alessandro Criscuolo - spetta alla competenza esclusiva dello Stato stabilire sia le forme di gestione, sia le modalità di affidamento della gestione, sia il procedimento di determinazione della tariffa».
Sono i Comuni, spiegano i giudici Costituzionali, associati nella forma dell'Ato, a decidere sull'acqua pubblica e non la Regione.
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