Tu sei qui: AttualitàIl Paese delle assurdità
Inserito da (redazionelda), giovedì 15 febbraio 2018 17:08:16
di Antonio Schiavo
Io mi chiedo: " ma che razza di paese è questo" nel quale un'Autorità che ci dicono indipendente (beato chi ci crede) ha la bella pensata di spolverare sui cittadini onesti e puntuali l'onere di pagare le bollette di quelli morosi o addirittura evasori, sfilando dalle loro tasche qualcosa come 200 milioni di euro del miliardo e più che gli altri hanno pensato di non pagare.
E ciò, non dico chiedendone preventivamente l'assenso ai malcapitati ma senza nemmeno informarli.
Verrà un giorno che qualche altro signore, investito chissà come, chissà da chi e chissà perchè, di un qualsivoglia potere deciderà di risolvere così anche il problema dell'evasione fiscale.
Che ci vuole? Basterà spalmare i miliardi di euro quotidianamente sottratti al fisco su tutti i contribuenti onesti di cui lo Stato conosce vita e miracoli (la Fornero pensò di conoscere anche la data di morte) e tutti vivranno felici e contenti .
Io mi chiedo : " che razza di paese è mai questo", che se un insegnante viene malmenato da un pargolo o dal suo amato genitore , piuttosto che espellere l'infante per sempre da ogni ordine di scuola e padre e madre dal consesso civile, decreta che i maestri dovrebbero partecipare a corsi di formazione per imparare (sic!) a rapportarsi con questi elementi con (letterale) qualche criticità comportamentale, abolendo tra una lacrima accondiscendente e l'altra, magari il voto di condotta.
Che, se basso, potrebbe nuocere irrimediabilmente alla psiche del poverino, manesco per colpa della società matrigna.
Io mi chiedo: "che razza di paese è mai questo" dove i nostri governanti non hanno saputo far meglio per i pensionati che vivono sulla soglia della povertà e che ora tutti blandiscono con promesse preelettorali, di spingerli ad accedere - per arrivare a fine mese- al prestito ipotecario vitalizio impegnando nuovamente una casa che magari è l'unico frutto di anni di sacrificio.
Io mi chiedo: "che razza di paese è mai questo" che consente a un figlio di p...., volevo dire figlio di papà (come scriveva già Pasolini), protetto in quei covi di delinquenti chiamati centri sociali, di massacrare a calci, pugni e bastonate un carabiniere la cui unica colpa è stata quella di evitare infami gazzarre scatenate da questi soggetti che, ci potete giurare (è capitato altre volte) saranno lasciati a piede libero con tante scuse.
In fondo cosa fanno di male: manifestano solo "pacificamente" con spranghe e bastoni coperti da passamontagna e danno la caccia (a quasi cent'anni dalla marcia su Roma) al mostro fascista di turno. Sono o non sono solo loro i difensori senza se, senza ma e senza distinguo degli immigrati fingendo di non sapere che fra tanti onesti ci sono anche quelli che un attimo prima hanno fatto a pezzettini una ragazza?
O che permette a un mascalzone esaltato di svegliarsi la mattina e decidere di fare pulizia etnica a Macerata nascondendosi dietro un paravento ideologico magari nemmeno conosciuto?
Mi chiedo: "che paese è mai questo" che se un malvivente ti entra in casa o sta per svaligiarti un negozio gli puoi solo dire di accomodarsi (se di giorno) e se di notte, puta caso, vuoi difendere te e i tuoi cari e malauguratamente hai un'arma devi prima avere la certezza che sia lui a spararti e poi semmai puoi difenderti.
Stai pur tranquillo che nel migliore dei casi un giudice dirà che hai ecceduto in legittima difesa, nel peggiore ti condannerà oltre che per omicidio o per lesioni volontarie gravissime anche a risarcire i danni a quei galantuomini o alle loro famiglie perbene.
E mi chiedo ancora: "che razza di paese è questo" in mano a politici che invece di mettere in atto provvedimenti risolutivi contro la disoccupazione giovanile che marginalizza milioni di ragazzi non trovano di meglio che offenderne la dignità, appellandoli di volta in volta come bamboccioni, sfigati, choosy (che vuol dire schizzinosi), rompicoglioni e, questa è l'ultima, intenti solo a dormire fino a tardi e bivaccare nelle discoteche..
Si potrebbe continuare all'infinito però, tranquilli, fra venti giorni tutto cambierà. Le nuove elezioni ci consegneranno parlamentari che si faranno certamente carico di questi problemi con onestà, integrità morale, lungimiranza politica e senso civico.
Non ci considereranno più popolo bue da blandire durante la campagna elettorale con proclami mirabolanti, contratti da Vespa, overdose di promesse magari su piattaforme on line gestite da burattinai occulti oppure elemosine di ottanta euro (lordi si capisce) per lavoratori dipendenti da anni senza contratto e bonus bebè con i quali a malapena compri qualche confezione di latte in polvere.
O, più verosimilmente, saranno ancora come i giostrai che gridano "nuovo giro, nuova corsa" in questo perenne luna park che è la nostra povera Italia dove, parafrasando il buon Flaiano: "La situazione è sempre grave, ma non è seria".
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