Tu sei qui: Salute e BenessereRadon, il gas cancerogeno presente anche in Costiera Amalfitana: ecco cosa c'è da sapere
Inserito da (redazionelda), domenica 22 settembre 2019 10:05:52
Con l'emanazione della Legge regionale 8 luglio 2019 numero 13 "Norme in materia di riduzione dalle esposizioni di radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato "chiuso" si è avuto una chiara definizione di cosa occorre obbligatoriamente fare, anche in Campania, per sincerarsi della esistenza di questo gas radioattivo inodore ed incolore presente in natura, che causa un aumento del rischio di contrarre il tumore polmonare.
Il principale meccanismo d'ingresso del radon negli edifici è la convezione termica, con correnti d'aria che trasportano il radon dal suolo all'interno dell'edificio, attraverso crepe, fessure o altri punti non a tenuta nelle fondamenta o nei muri della casa; l'apporto di radon dovuto alla sola diffusione attraverso i materiali da costruzione è molto minore.
Di norma i valori più elevati si riscontrano nei locali a contatto con il terreno p.es. nei locali interrati, seminterrati o al pianoterra, mentre ai piani superiori la concentrazione del radon è in genere minore o poco significativa.
Il radon generato dall'uranio presente nel terreno si diffonde nell'aria presente nel sottosuolo che è in costante scambio con l'aria dell'atmosfera.
Da un sottosuolo poroso o fratturato diffonde facilmente in superficie raggiungendo anche distanze considerevoli dal punto in cui è stato generato.
Viceversa, un terreno compatto, per esempio con un'alta percentuale di limi o argille, può costituire una forte barriera alla sua diffusione.
La potenziale emanazione di radon dal terreno, quindi, dipende dalla tipologia delle rocce che lo compongono, dal loro grado di fratturazione e dalla permeabilità del terreno stesso.
Tale emanazione é influenzata anche dalle variazioni di temperatura e di pressione dell'aria che ne provocano oscillazioni stagionali e giornaliere.
E' importante quindi che le misure per determinare la presenza di gas Radon siano di lungo periodo, per tener conto delle fluttuazioni stagionali del gas stesso. Un buon compromesso può consistere nell'effettuazione di misure di durata pari a tre - cinque mesi, in periodo autunno-invernale.
In tal modo si ottiene verosimilmente una stima cautelativa dei valori annui.
Non è ben nota la soglia limite al di sotto della quale non si è esposti a problemi di salute.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha classificato fin dal 1988 il radon nel Gruppo 1, nel quale sono elencate le 75 sostanze dichiarate cancerogene per l'uomo(è presente anche l'amianto).
Il Centro Nazionale per la Prevenzione ed il controllo delle Malattie(CCM) ha stimato circa 3200 morti l'anno per ragioni attribuibili al radon.
D'altronde i suoi effetti erano già ben noti nel I° secolo A.C. visto che Tito Lucrezio li aveva trattati nel "De Rerum Natura"!!
I danni maggiori vengono dai "prodotti di decadimento" del radon, cioè elementi radioattivi generati dal radon che, grazie all'atmosfera arrivano ai polmoni, raggiungono i bronchi ed hanno attività mutagena e quindi potenzialmente cancerogena.
La categoria più esposta è quella dei bambini-ragazzi e fumatori.
La presenza di gas radon e la relativa concentrazione viene riscontrata tramite misurazioni con appositi rilevatori.
Per la rilevazione del radon si possono utilizzare tre differenti approcci di campionamento: istantaneo, continuo, integrato.
Le tecniche di campionamento del radon possono inoltre essere distinte in base alla strumentazione utilizzata, che può essere attiva o passiva.
Iniziamo col dire che la Legge regionale non definisce una competenza tecnica di chi deve eseguire la misura ma richiama la figura di Tecnico Abilitato alle misurazioni di attività radon che ne acquisisce la responsabilità, il rispetto dei limiti previsti dalla presente legge con la sottoscrizione di specifica relazione post ultimazione dei lavori previsti dal piano di risanamento, si evidenzia che non esiste alcun albo o elenco regionale di "Tecnico Abilitato".
Trattandosi di un rischio specifico legato alla salute di coloro che vivono in ambienti presumibilmente con presenza di gas radioattivo, occorrerebbe orientarsi verso una figura competente e qualificata, poiché il suo ruolo, come organismo di misura, è molto importante. La sua attività, infatti, consiste nell'avviare in maniera concreta e di portare al termine il monitoraggio della concentrazione di gas Radon all'interno dell'ambiente preso in studio.
Varie sono le azioni di rimedio per la riduzione della concentrazione di radon indoor, la situazione deve essere valutata per ogni specifico caso.
Molto spesso le azioni vengono eseguite in fasi successive, fino al raggiungimento di risultati soddisfacenti, partendo da una configurazione base che tipicamente consiste nel garantire una corretta aerazione dei locali creando dei semplici fori e/o delle condotte dedicate, fino all'applicazione di aspiratori per la depressurizzazione.
Un gruppo di professionisti, nati, residenti ed attivi in Costiera Amalfitana, hanno creato uno studio tecnico associato con specifiche competenze in campo Ambientale, rendendosi disponibili, a titolo gratuito, per i Comuni della zona ad effettuare una misurazione campione (di tipo attivo) negli edifici destinati ad asili nido e scuole materne. Questo per anticipare la tempistica degli eventuali interventi di adeguamento dove ce ne fosse, da subito, una reale necessità, visto la particolare sensibilità dei luoghi perché frequentati da giovani!
Ing. Giuseppe Mormile
Dott. Giovanni Torre
Dott. Francesco Guadagno
Ing. Bonaventura Fraulo
>Leggi anche:
Radon, il nemico silenzioso: in Campania misurazioni obbligatorie per le attività commerciali
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