Tu sei qui: Storia e StorieL'”oste nuovo”, l'erede della cultura enogastronomica della Costa d’Amalfi
Inserito da (redazionelda), giovedì 12 settembre 2019 09:13:34
di Raffaele Ferraioli*
Quella delle osterie di paese è una lunga storia. Bettole affumicate, vissute, dal tono dimesso, alcune di esse fornivano anche alloggio. Hanno in passato rappresentato e tuttora rappresentano un punto di riferimento per la tutela della cultura enogastronomica e, più in generale, come luogo di ritrovo e d'incontro per la comunità locale.
Questi locali, a gestione familiare, hanno fatto per lunghi anni la resistenza al modernismo di maniera. Poi hanno dovuto arrendersi alle esigenze dei tempi nuovi, adeguarsi, rinnovarsi. Ma, spesso e per fortuna hanno saputo mantenere una loro identità quali avamposti della tradizione ristorativa "di campagna" (e da qui il termine "scampagnata").
Un elemento caratterizzante è, ahimè, sparito: la denominazione "osteria", sostituita prima da"trattoria" e poi da "ristorante". Sotto mentite spoglie resiste la figura di "oste della malora",
E' il caso di ricordare in Costa d'Amalfi: Cumpà Cosimo a Ravello, Zi 'Ntonio a Scala, Bacco a Furore, Ciccio cielo mare e terra a Vettica di Amalfi, Mammato a Maiori, Barracca ad Amalfi, Zaccaria ad Atrani, Il Giardiniello e La Botte a Minori, 'O Capurale a Positano ed altri, non meno importanti, che in questo momento mi sfuggono.
In questi locali è possibile ancora oggi, per fortuna, ritrovare i sapori perduti, quelli della memoria.
Il vecchio oste non c'è più ma gli è subentrato "l'oste nuovo", consapevole, capace di svolgere un'attività poliedrica: raccontare storie e "cunti", spiegare ricette, presentare piatti, consigliare abbinamenti pietanze-vini, mettere a proprio agio gli ospiti,
E' così possibile abbinare passato e presente, storia e realtà, tradizione e rinnovamento, conferendo valore aggiunto all'offerta di servizi ristorativi che il mercato richiede e le esigenze di "guest satisfaction" impongono.
*già docente d'Istituto alberghiero
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 1028109105
UniCredit inaugura una nuova filiale a Maiori, nel cuore della Costiera Amalfitana, consolidando la propria strategia di rafforzamento della rete fisica nel Mezzogiorno. La sede, situata in via Nuova Chiunzi 126, sarà attiva da domani, 9 luglio 2025 e rappresenta un importante presidio bancario in una...
di Massimiliano D'Uva Ci sono viaggi che si misurano in chilometri e altri che si pesano con l'anima, così come i luoghi che non smettono mai di stupirci, anche quando li abbiamo già visti mille volte. New York è uno di questi. E ogni volta che ci torno, la trovo diversa eppure sempre uguale a sé stessa:...
C'è un piccolo grande esempio di passione e tradizione marinara che continua a vivere tra le onde del piccolo borgo di Atrani, il centro urbano più piccolo d'Italia e con la più alta densità di popolazione residente. Si chiama Lorenzo Oliva, è nato nel 2012 e, nonostante la giovane età, ha già fatto...
Il 27 giugno 1544, la flotta del temibile corsaro turco Ariadeno Barbarossa, forte di 154 legni tra galeazze, feluche, lancioni e quattro navi da guerra, si presentò al largo di Amalfi, pronta a saccheggiare e devastare anche le città vicine, da Salerno a Positano. Secondo lo storico Filippo Cerasuoli,...
di Sigismondo Nastri Monsignor Ercolano Marini si dimise da arcivescovo di Amalfi nel 1945 e si ritirò a Finalpia, in una casa di riposo per sacerdoti anziani, dove si spense cinque anni dopo. Al suo posto, nella primavera del 1946, la Santa Sede nominò Mons. Luigi Martinelli, che purtroppo morì prima...