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Tu sei qui: RubricheEchi e favillePer Walter Della Mura diploma accademico in Fotografia, Cinema e Televisione
Scritto da (redazioneip), giovedì 23 luglio 2020 16:14:08
Ultimo aggiornamento giovedì 23 luglio 2020 16:14:08
"Cinema liquido" è il titolo della tesi con cui Walter Della Mura di Maiori ha conseguito il diploma accademico di 1° livello in Fotografia, Cinema e Televisione presso l'Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Il lavoro di Walter ha destato particolare interesse nella commissione: l'acqua è l'elemento più presente sul nostro pianeta, veicola la vita e a volte la morte. Può essere benefica quanto provocatrice di grandi catastrofi, ma i suoi effetti sull'uomo dipendono molto dall'uso che se ne fa. Simbolicamente l'acqua potrebbe essere interpretata come un elemento che spegne, lava e trasforma, a differenza del fuoco, che invece accende, quindi l'acqua come la chiusura di un ciclo, come nello zodiaco. Nel cinema, l'acqua è un elemento abusato sin dalla notte dei tempi, ma non ha mai perso la sua efficacia interpretativa, immaginifica e soprattutto la sua bellezza sul grande schermo. Ogni cineasta ha una sua personale visione dell'acqua e una sua personale collocazione all'interno di una narrazione, che magari necessita di attribuire all'acqua una dimensione precisa intorno alla quale tutto il film ruota. Bisogna anche avere una certa sensibilità per "mettere in scena" l'acqua, magari a sostituzione di un personaggio umano o di una concezione come il tempo. L'acqua ha il potere di evocare stati, sensazioni, sentimenti e condizioni che nemmeno un dotatissimo attore ci riuscirebbe; perché l'acqua sfugge alle direzioni artistiche di un regista, quindi quest'ultimo deve cercare e trovare il compromesso giusto per cogliere il movimento dell'acqua che si sposa perfettamente con la sua idea evocatrice. Ma come sappiamo, nell'ultimo ventennio, "l'homo cinematografico" ha sfruttato la tecnologia per avere il totale controllo dell'acqua attraverso gli effetti speciali, che però, vengono impiegati maggiormente in film apocalittici, dove l'acqua è il nemico. Il flusso di un ruscello, la melodia visiva e uditiva del mare o di un oceano e le poetiche pozzanghere di una città sotto la pioggia, riprese dal vero, non smetteranno mai di ispirare autori e spettatori. Ciò che si affronterà in questa tesi è catalogare l'acqua nelle sue dimensioni più comuni, e descrivere in macro e microanalisi il significato dell'acqua per un autore cinematografico e la sua ricorrenza, mai ridondante, nelle sue opere
Walter andrà ad aggiungersi alla sempre più nutrita schiera di giovani professionalità della Costiera che hanno acquisito importanti competenze grazie a passione e sacrificio. Ci auguriamo venga offerta loro la giusta possibilità, da parte di imprese e istituzioni, di poter contribuire al rilancio della Costa d'Amalfi.
Nel complimentarsi per il prestigioso risultato raggiunto, Il Vescovado e la Locali d'Autore rivolgono a Walter gli auguri più sinceri di un futuro ricco di soddisfazioni professionali e personali.
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