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Tu sei qui: RubricheCostume & SocietàAmalfi, Centro di Cultura e Storia acquista un rarissimo Tarì d’oro
Scritto da (ranews), domenica 7 ottobre 2018 15:31:20
Ultimo aggiornamento domenica 7 ottobre 2018 15:31:20
Importante acquisizione per il Centro di Cultura e Storia Amalfitana che si è aggiudicato, nell'asta tenutasi a San Marino lo scorso 15 settembre, un Tarì ad imitazione dei quarti di dinar siciliani del califfo fatimida al-Mu'izz (prima metà dell'XI secolo), riportando ad Amalfi un pezzo di storia del Ducato.
Come riporta la scheda tecnica a cura di Raffaele Iula, la moneta è in oro ed è stata coniata a martello dall'antica Zecca di Amalfi. È databile alla seconda metà del XI secolo e presenta sia sul diritto che sul rovescio due giri concentrici di legenda pseudo-cufica. Al centro un globetto in circolo lineare. Il taglio della moneta è liscio: il suo peso è di 0,92 grammi per un diametro di 18 mm. Il grado di rarità della moneta è R3 ed è dunque "Rarissima" mentre lo stato di conservazione è BB+, ovvero usurata ma perfettamente leggibile.
La repubblica marinara di Amalfi fu il primo Stato occidentale a coniare una moneta d'oro dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Il tarì amalfitano, derivato dall'omonima ed equivalente moneta araba, divenne presto segno della ricchezza della repubblica marinara accettato in tutto il Mediterraneo. La Zecca di Amalfi cessò la sua attività nel 1220, quando fu chiusa da Federico II.
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