Tu sei qui: PoliticaPositano, Giorgio Russo contro l’amministrazione: «Forze ostili e iniquità, ecco perché lascio»
Inserito da (Admin), domenica 10 agosto 2025 10:41:20
A pochi giorni dalla lettera con cui ha annunciato le dimissioni dal Consiglio comunale di Positano, seguita dalla replica del sindaco Giuseppe Guida, il generale Giorgio Russo torna a esprimere le proprie posizioni. Con un nuovo scritto, che ha intitolato "Eletti e paletti", il consigliere dimissionario approfondisce le ragioni del suo gesto, rivolgendo critiche all'operato dell'amministrazione e riflessioni sul valore della rappresentanza politica. Di seguito il testo integrale.
ELETTI E PALETTI
Carissimi Positanesi,
ringrazio tutti quelli che hanno apprezzato il mio gesto, manifestandomi dirette, indirette ed implicite espressioni di stima.
Sono grato anche a coloro che hanno rivelato il loro dissenso con civili e motivate dichiarazioni di disapprovazione, sulle quali ho iniziato una profonda ed attenta riflessione.
Così come avevo indugiato molto prima di decidermi a dire basta, prima di rassegnarmi alla sconfitta, di capire che avevo perso, perché osteggiato da così possenti forze, apparentemente a me alleate nel progetto di cambiamento che intendevo perseguire.
Queste "forze" si dolgono della mia decisione e, non potendo comprendere il perché io non abbia scelto un confronto con loro nelle segrete stanze del potere, considerano che la mia confessione alla Città sia un'"imboscata". Hanno lanciato ingiurie ed insolenze, senza rispondere, con fatti e smentite puntuali, al mio rammarico per la cattiva amministrazione, di cui io sono stato, inconsapevolmente, corresponsabile. Affermano di avermi "accolto" tra di loro. Come se fossero detentori del potere di decidere tutto essi stessi, venendo il Popolo e, se mi avevate eletto, di quel potere che erano riusciti a sottrarre "in tanti anni di impegno civico per la nostra città" (!?). La differenza, che essi non comprendono, sta proprio nell'impegno. Per chi? In che modo? Confessione di appartenere ad un "sistema", di cui sono anche fieri. Non hanno mai compreso, sin da quando hanno intrapreso, molti e molti anni fa, la loro "carriera politica", che l'eletto è prigioniero del mandato ricevuto dagli elettori, ai quali deve rendere costantemente il conto del suo operato. Essi esprimono fastidio per l'opposizione, che viene intimidita ancora una volta per aver svolto, nella dialettica democratica, il proprio ruolo di comparte e controllo del potere. E mi legano ad essa, immaginando un inverosimile patto di cui, forse, temono le conseguenze.
Ed è proprio questo il punto centrale del problema: la loro insofferenza per chi non si schiera con il potere, per chi crede nella democrazia e nelle libertà. Al punto che hanno scagliato un'infame pioggia di villanie nei confronti di chi mi ha indicato un possibile aiuto in un professionista corretto ed onesto, già da bastian contrario ad una pubblica amministrazione dispotica ed impudica (a proposito di paletti installati nottetempo per impedire l'uso di un locale ai paletti non rimossi per consentire l'illegittimo uso di un garage).
Si vergognino, mandanti e mandatari.
Non hanno voluto leggere nelle mie dimissioni l'invito a tutti loro a restituire al popolo il mandato, ad aprire il Palazzo a coloro che avrebbero contrastato commissioni ed omissioni, nomine, assunzioni e promozioni nonché permessi, concessioni ed ordinanze.
Chi sa leggere bene comprende che nelle mie dimissioni non c'è nulla di personale. Nulla di personale è ciò che nemmeno nell'intima delusione per un fallimento non avevo immaginato né mi riprometto per non rimpiazzato la Città della fiducia accordatami con il voto. Il mio patto era semplice ed il patto stretto con i cittadini non poteva essere condizionato da coloro che, legati alla carica come se fosse un'investitura a vita, inchiodati alla poltrona, oggi tramano per decidere chi occuperà quella appena liberata.
Positano, 9 agosto 2025
Giorgio Francesco Russo
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