Tu sei qui: Politica«La Sanità campana va commissariata»: l'appello dell’eurodeputata Adinolfi
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 17 gennaio 2024 15:15:55
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Isabella Adinolfi, eurodeputata del Partito popolare europeo originaria di Nocera Inferiore, in merito alla situazione della sanità in Campania.
La situazione della sanità in Campania è a dir poco disastrosa, un chiaro risultato dell'incompetenza e della negligenza che caratterizza l'amministrazione decennale di De Luca. Gli anni hanno visto una progressiva e inesorabile decadenza: reparti e ospedali interi chiusi, una mossa che ha messo in ginocchio la salute di migliaia di cittadini, costretti a viaggi estenuanti per le più basilari cure mediche.
Non sono garantite le prestazioni come le analisi nemmeno ai malati oncologici, se non nei primi giorni del mese. Sembra assurdo ma purtroppo la Campania di De Luca non fa sconti a nessuno.
L'insufficienza di personale e il ridimensionamento delle strutture hanno trasformato i pochi ospedali rimasti in veri e propri incubi, dove i pazienti soffrono su barelle nei corridoi dei pronto soccorso, trascurati e dimenticati. È uno scenario che rasenta la barbarie.
Il servizio del 118 è allo sbando completo, come tragicamente illustrato ieri dal Sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti: ambulanze che arrivano con ritardi inconcepibili, spesso prive di medici, un elemento fondamentale per prestare soccorsi efficaci. Questo non è solo fallimento, è una vergogna.
Noi campani siamo stati costretti a subire in silenzio, ricercando cure in strutture private o spostandoci fuori regione, una realtà che grida vendetta. Questo status quo è insopportabile.
Trovo poi scandaloso il fatto che De Luca parli come se non fosse stato lui a gestire personalmente la sanità e le nomine della classe dirigenziale della sanità campana, proprio come stabilito dal Titolo V.
La richiesta è chiara: vogliamo un intervento radicale e immediato. La sanità campana deve essere commissariata, non possiamo più tollerare di essere vittime di questa gestione catastrofica e criminale. Non è solo una questione di diritto alla salute, è una questione di dignità umana.
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