Tu sei qui: PoliticaLa Fondazione di tutti i Ravellesi con il Sindaco presidente
Inserito da (redazionelda), venerdì 30 gennaio 2015 20:45:05
di Salvatore Sorrentino*
Sì, non posso assolutamente usare vocaboli meno forti, meno duri, di fronte allo scritto pubblico fatto, da un piccolo gruppo di miei concittadini, che parlano, offendono, mentono in nome anche di tutto il paese.
Sì, parlano, ma non posso fare a meno di dire che a me dispiace tanto, di essere duro nei confronti di miei concittadini, fra i quali, pensate, uno dei maggiori esponenti è pure imparentato con me, almeno moralmente, ed è un bravissimo ragazzo. Purtroppo però ufficialmente si sono firmati, perciò sono costretto a coinvolgerli.
Si può mai chiedere al rappresentante legittimamente eletto, dal popolo ravellese (non oso dire in particolare da parte di chi), e che deve possedere tutti i requisiti per assumersi le responsabilità, enormi, e complesse, e difficili, e a volte difficilmente sopportabili, di governare un comune come il nostro: «Come fa ad ambire, Sindaco, ad un ruolo così prestigioso e delicato e da cui dipendono le sorti della Fondazione Ravello e di un intero paese? Pensa di averne le capacità?».
Ma ci rendiamo conto? Come se le sorti di un intero paese , cioè di tutta Ravello, dipendessero dal Presidente della Fondazione e dal suo " scorbutico" Segretario Generale. Dico, ma vi rendete conto? Ci rendiamo conto? Si possono dire queste baggianate a 2500 cittadini?
Sì, offendono. Leggiamo:"Sindaco receda, non faccia figuracce e con lei Ravello tutta". E ancora: "E' consapevole che una sua presidenza decreterà la fine di tutto l'impegno e degli sforzi profusi in precedenza?
Caro lettore, ti rendi conto di che cosa dicono costoro? Io non so se il "mio" Sindaco vuole farsi eleggere Presidente; non m'interessa. Anzi, mi correggo: sarei felice se il Rappresentante, democraticamente eletto Primo Cittadino, andasse a reggere le sorti di questa Istituzione, nella quale, dovendo render conto all'intero paese o, per lo meno, a un Consiglio Comunale, anch'esso democraticamente eletto, eliminerebbe almeno la gestione sfacciatamente clientelare, che da anni fa far soldi, legittimamente sia ben chiaro, a pochi, e sfrutta, a pochi soldi, parecchi. Almeno un po' di Giustizia Sociale.
E mentono, sapendo di mentire, quando affermano: "Tifiamo per uomini che amano Ravello e che hanno fatto quello che «nessun altro» ha mai saputo fare per i ravellesi tutti".
Ma, cari Lettori, ci rendiamo conto di cosa dice questa gente? Ma sono o non sono ravellesi? o almeno figli di ravellesi? Hanno o non hanno un pochino soltanto di memoria della storia contemporanea di Ravello? Ma sanno o, per lo meno, hanno mai sentito cos'era Ravello, non dico molto, ma una cinquantina di anni fa, che non son niente rispetto al "mai" che essi riferiscono? Guardate, io stimo molto l'onorevole Brunetta, e mi dispiace tanto che si debba parlare negativamente di lui, ma mi conforta un fatto, lui sa, come sappiamo tutti noi, che questo particolare fatto non è farina del suo sacco; lui, è una persona perbene e non si permetterebbe mai di dire una simile fandonia, anche se non dovesse conoscere la storia contemporanea di Ravello.
E mentono ancora; per impaurire? Ormai conosciamo molto bene i nostri pollastri, e non ci lasciamo impressionare. Mentono, quando affermano che «Sicuramente non ne ha la legittimità perché il Sindaco è incompatibile con la carica di Presidente ». Cari loro, non bevetevi quel che vi dice solitamente il Deus ex machina; non fatevi in-beccare, pardon in-pennare o neologicamente, in-dactilografare dai facciotuttoio. Nessuno lo può vietare; non c'è legge che lo vieti, non c'è codice che lo vieti, non c'è norma dello statuto che lo vieti.
E se qualcuno venisse a dirvi che l'articolo 7 dello Statuto dice che "Il Presidente è nominato dal Consiglio Generale di indirizzo, al di fuori del proprio ambito, tra personalità con qualificata competenza manageriale e scientifico-culturale", e che, quindi, il nostro Sindaco non avrebbe questi requisiti, sarebbe una menzogna. Chi deciderebbe sul possesso dei requisiti? Il CdI, l'organo che lo ha eletto.
E, inoltre, se qualcuno dovesse dirvi che l'incompatibilità derivasse proprio dal fatto che non si potrebbero avere contemporaneamente le due cariche, sarebbe ancora una menzogna. La carica di Sindaco della Fondazione è pienamente compatibile con quella di Presidente; piuttosto, la carica di Sindaco non è compatibile con quella di Segretario Generale.
Vorrei tanto gridare, appena possibile: Viva il Sindaco presidente!
*Già sindaco di Ravello
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