Tu sei qui: PoliticaIl Governo pronto a impugnare la legge sul terzo mandato di De Luca: decisione attesa al Consiglio dei Ministri
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 8 gennaio 2025 11:58:48
Il primo Consiglio dei Ministri del nuovo anno, fissato per giovedì 9 gennaio, potrebbe sancire lo stop definitivo alla legge regionale campana che autorizza il terzo mandato per il Presidente della Regione. Tra i punti all'ordine del giorno, infatti, spicca la possibile deliberazione del ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma approvata dal Consiglio Regionale della Campania lo scorso 3 novembre.
La questione rientra nelle competenze del Ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, che dovrebbe proporre, durante la seduta a Palazzo Chigi, l'impugnativa della legge regionale. Il Governo ha tempo fino al 10 gennaio per agire, scadenza fissata dai 90 giorni previsti per la presentazione del ricorso.
La norma, che consentirebbe a Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato, continua a dividere la politica nazionale. La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha espresso una ferma opposizione, affiancata dall'ex governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che, nonostante sia stato sostenuto da De Luca per le primarie Pd, ha parlato di "una legge che esiste e che deve essere rispettata" e ribadito la necessità di un ricambio politico.
Nel frattempo, sul fronte regionale, alcuni consiglieri campani di centrodestra e indipendenti hanno già presentato un ricorso alla magistratura amministrativa per contestare la validità della seduta del Consiglio Regionale che ha approvato la norma. I ricorrenti denunciano la violazione del regolamento interno e di principi costituzionali fondamentali, come gli articoli 3 e 97. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello, ha chiarito che il Tar non si pronuncerà sulla validità della legge in sé, ma solo sulle procedure seguite durante l'approvazione.
Con i tempi stretti imposti dalla scadenza del 10 gennaio, la vicenda rappresenta uno dei primi grandi nodi politici del 2025.
L'equilibrio tra diritto e politica è messo alla prova, mentre le tensioni tra il livello regionale e quello nazionale continuano a crescere.
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