Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello in attesa nuovo presidente. Amalfitano si dice ottimista
Inserito da (redazionelda), giovedì 26 novembre 2015 15:35:15
Poco più d 48 ore e si dovrebbe conoscere il nome del nuovo presidente della Fondazione Ravello, Colui il quale avrà l'arduo compito di tirare fuori l'ente che organizza il festival da un'impasse mai conosciuta prima d'ora e che dura oramai da dieci mesi. Perché manca un mese alla fine dell'anno solare che coincide con la scadenza di numerosi adempimenti. A partire dai contratti di alcuni dipendenti e professionisti. Secondo Amalfitano, segretario generale e direttore di Villa Rufolo - licenziato dal cda presieduto da De Masi, sebbene il suo contratto fosse in scadenza il 31 dicembre - più volte aveva indicato come via maestra il commissariamento. E se il sindaco Vuilleumier annuncia che il nuovo segretario generale sarà nominato attraverso una selezione pubblica, l'ex sindaco, attraverso le pagine del Corriere del Mezzogiorno, tiene a fare chiarezza precisando sulla sua posizione. A maggio, prima della nomina di De Masi a presidente, Amalfitano aveva posto alla Fondazione la questione del proprio futuro.
«L'incarico di segretario lo svolgo a titolo gratuito dal 2012, sebbene il mio predecessore sia arrivato a percepire 100 mila euro lordi all'anno — spiega Amalfitano al giornalista Angelo Lomonaco — e per la direzione di Villa Rufolo percepisco 25 mila euro lordi all'anno. Ma dal 2007, grazie ai progetti da me elaborati, sono arrivati finanziamenti prima di 4 milioni, poi altri 4, poi 3. E mi è stato chiesto di assumere anche il ruolo di Rup, cioè responsabile unico per quei progetti, con tutto ciò che comporta in termini di responsabilità. Quindi a maggio ho chiesto garanzie per il futuro, visto che il contratto scade ma le responsabilità (penali, contabili, amministrative) restano per anni. In quell'occasione mi fu chiesto di quantificare il mio impegno. E io calcolai che la somma corrispondente alle mie prestazioni professionali era di 900 mila euro, ma precisai che non chiedevo nulla, solo garanzie. La risposta è stata la lettera di licenziamento».
Poche settimane dopo, però, lo stesso Amalfitano aveva evidenziato errori nelle procedure dell'amministrazione De Masi il 31 ottobre il cdi ha deliberato di azzerare il cda e rinominarlo. «Ma il licenziamento è rimasto. Avrebbero dovuto riunirsi il 18 e rivedere le cose, invece è saltato tutto. Spero che sabato finalmente si faccia chiarezza. Io sono ottimista».
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