Tu sei qui: PoliticaElezioni Maiori, quattro liste al via: l'analisi
Inserito da (redazionelda), domenica 3 maggio 2015 09:54:18
Non ci sono stati colpi di scena a Maiori: si era capito chiaramente, negli ultimi giorni, che a presentarsi ai nastri di partenza fossero in quattro. Valentino Fiorillo, assessore uscente "promosso" alla leadership di "Civitas 2.0", troverà Lucia Mammato, Antonio Capone e Francesco Amato a sbarrargli la strada verso la poltrona di sindaco: una partita lunga e difficile che, probabilmente, si giocherà sul filo di lana. Memori del 2010 tutti hanno tentato di stringere accordi e di ridurre il numero di compagini al via: obiettivo in parte centrato ma non del tutto. Le ragioni sono legate agli individualismi, oltre che alle diversità di opinioni. Nelle ultime ore, inoltre, sarebbe naufragata una lista "moderata" guidata dal medico Raffaele Capone proprio per queste ragioni che, in assenza dei numeri per presentarsi al via, hanno impedito intese con gli altri. Non c'è nemmeno il gruppo di attivisti vicini (o in passato vicini) al Movimento 5 Stelle: si era parlato di un appoggio ad Amato che, alla fine, non si è concretizzato. «Abbiamo preferito passare la mano e guardare al futuro» hanno dichiarato a Il Vescovado.
Addio definitivamente alle ideologie politiche: destra, sinistra e centro appartengono al passato o, quanto meno, vengono messe da parte a livello comunale. Nessuna lista, infatti, ha una collocazione ideologica e al loro interno le varie compagini presentano uomini e donne notoriamente appartenenti a schieramenti contrapposti riguardo la politica nazionale.
Con Fiorillo chiederanno nuovamente il voto ai maioresi l'assessore al bilancio Luigi Pirollo, i consiglieri Mario Piscopo, titolare della delega alla Cultura, e Maria Claudia Di Lauro. Per il resto, tutte new entries: Francesco Del Pizzo, coordinatore cittadino del PD, Miriam Bella, figlia del capogruppo di maggioranza Donato Bella, Mario Santoriello, imprenditore, e un gruppo di giovani alla prima esperienza politica.
«Alla fine - ha dichiarato subito dopo la presentazione delle liste il candidato sindaco - siamo noi l'unico vero rinnovamento». Nessun accordo è arrivato con le altre forze in campo: nella notte, secondo i ben informati, sarebbe arrivata una telefonata sul cellulare di Del Pizzo ma il segretario Dem avrebbe cortesemente riattaccato.
Lucia Mammato sarà candidata per la seconda volta come sindaco alla guida di "Insieme per Maiori". Una candidatura che, a primo acchito, sembra decisamente più forte rispetto a 5 anni fa: a sostenerla, infatti, ci sarebbero Giuseppe Confalone, candidato sindaco 5 anni fa, e Stefano Della Pietra, primo cittadino nei primi anni 2000. «Ho cercato di dialogare - ha scritto in una nota il candidato sindaco - con i diversi schieramenti politici sul territorio, consapevole che l'unione e il coinvolgimento di più gruppi affini avrebbero determinato una stabilità amministrativa in una città dove tanto c'è da fare.
Ciò che però non tollero - si legge - è la presunzione, l'arroganza e l'incapacità di chi pensa di essere più furbo senza valutare il giudizio della gente, capace anche di calpestare la dignità umana condizionando rapporti familiari e amicizie personali».
In lista con l'unica signora in corsa Maria Assunta Carmosino, segretario comunale ed ex candidato sindaco nel 1999 per la lista che fu del centro-sinistra: un rientro sicuramente "di qualità" se si considera la storia pregressa della Carmosino. A sostenere la corsa della Mammato, poi, c'è anche Andrea Alfieri: avvocato eletto con Civitas lo scorso giro e poi dimessosi dalla carica di consigliere comunale. Stavolta ha cambiato casacca, salendo sul carro di colei che fu tra i principali "bersagli" di Della Pietra e Fiorillo negli anni dell'opposizione.
Antonio Capone, invece, guiderà il sodalizio "Obiettivo Maiori". L'ex vice sindaco stavolta punta a vincere per riscattare il passo indietro di cinque anni fa: doveva essere lui, infatti, il candidato sindaco dell'allora amministrazione uscente ma, durante l'ultima notte precedente alla presentazione delle liste, passò il testimone proprio a quel Confalone con cui oggi, a quanto pare, avrebbe rotto. Con lui un gruppo rimpinguato dai giovani di "Officina Majori" (Andrea Gatto, Salvatore Esposito e Bonaventura Landi) oltre che dai membri storici come Antonio Milo, già assessore nelle precedenti esperienze di governo. Nuovamente in campo dopo undici anni di assenza Mario Ruggiero, fondatore del gruppo Facebook "Movimento per Maiori" divenuto la principale agorà virtuale cittadina: l'ultima sua avventura terminò con il crollo dell'amministrazione di Francesco Amato nel 2004. Tra i "nuovi acquisti", poi, figurano Raffaele Cipresso e Marco Cestaro. Il primo, consigliere dissidente eletto con Civitas, dopo essere passato all'opposizione ha deciso di unirsi proprio a Capone per continuare la sua esperienza politica nelle istituzioni comunali. Cestaro, classe ‘90, nel 2010 era candidato con Amato e risultò tra i più votati della lista.
"Città Nuova", infine, è il movimento politico guidato da Francesco Amato con l'appoggio di Enrico Califano e Bonaventura Sorrentino. Se per il medico è la seconda sfida consecutiva per la fascia tricolore, per Califano si tratta di un ritorno dopo che fu vice sindaco sul finire degli anni '90. Sorrentino, invece, pare aver messo da parte le ambizioni personali e si è unito alla causa per tentare la scalata a Palazzo Mezzacapo. Completano la lista sostenitori di vecchia data di Amato come Pietro Paolo Russo e Aldo Paolillo.
Come scritto in apertura, ci pare molto difficile fare un pronostico. Non ci sono ovviamente sondaggi come per le elezioni politiche o regionali. L'impressione è che tutti, sapendo che comunque sarebbe stato un voto "affollato", si sono dati da fare per compattare le anime più affini. Qualcuno c'è riuscito e tutto ciò non fa che rendere ancora più incerto lo scontro. Gli unici dati disponibili su cui ragionare sono quelli delle ultime comunali di cinque anni fa. La storia ci insegna, però, che un quinquennio è ormai un abisso: forse dal 2010 ad oggi è cambiato il mondo, se guardiamo alle vicende che hanno riguardato l'Italia e, indirettamente, Maiori. Figuratevi, poi, se qualcuno non ha potuto cambiare idea nel frattempo.
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