Tu sei qui: PoliticaCondanna De Luca, ecco le motivazioni: «Nominò project manager per pagarlo di più»
Inserito da (redazionelda), martedì 21 aprile 2015 21:47:14
Depositate le motivazioni della sentenza che ha condannato per abuso d'ufficio in primo grado Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e candidato PD alla guida della Regione Campania. Il nocciolo della questione verte sulla promozione di Alberto Di Lorenzo a project manager per la realizzazione del depuratore. Una promozione che, secondo i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, aveva come scopo quello di «Attribuirgli una inventata posizione apicale, con conseguente riconoscimento di una più sostanziosa retribuzione».
Le motivazioni, si legge dalla stampa nazionale, sono state depositate stamane dalla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno e sono state rese note dal Movimento 5 Stelle. All'epoca dei fatti De Luca ricopriva l'incarico commissario straordinario di governo per la costruzione di un impianto di termodistruzione durante l'emergenza rifiuti in Campania: un'opera, poi, che non è stata compiuta.
De Luca, dal canto suo, aveva definito la condanna "demenziale", bypassando ogni domanda circa la sua posizione rispetto alla questione morale che, in Italia, sembra interessare a poca gente.
«Il Tribunale di Salerno - scrivono in una nota i parlamentari del M5S Andrea Cioffi, Silvia Giordano, Isabella Adinolfi, Girolamo Pisano ed Angelo Tofalo - ha detto chiaramente che la figura del project manager non è prevista nel codice degli appalti. Adesso il sindaco decaduto di Salerno, Vincenzo De Luca, la smetterà di parlare di reato linguistico».
La motivazione della sentenza - aggiungono i pentastellati - finalmente smaschera venti anni di amministrazione ‘deluchiana' improntata su leggi e norme completamente inventate per accrescere il consenso elettorale.
Oggi - continua la nota - è stato dimostrato che a Salerno non esiste la legge De Luca. Esiste la legge degli appalti che il candidato governatore del Pd non ha rispettato. Esiste la legge Severino che, sulla scia del patetico e fantomatico reato linguistico, Vincenzo De Luca e il Pd continuano a snobbare. Ed esiste il M5S che è riuscito a far rispettare la legge sull'incompatibilità del doppio incarico facendolo decadere da sindaco. Noi siamo per la legalità. Il folklore e le invenzioni linguistiche le lasciamo agli showman come De Luca».
Il candidato PD, per adesso, non ha ancora commentato la vicenda ma, con ogni probabilità, interverrà a breve. Nonostante il caos sulle primarie e la mancata unità del partito, nei giorni scorsi De Luca aveva incassato il sostegno del Premier Matteo Renzi a margine di un incontro a Pompei seguito alla visita del capo del governo. Probabile che il partito non intervenga ora che le elezioni sono alle porte: la Legge Severino, intanto, potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per il sindaco di Salerno laddove venisse eletto. L'impressione è che questa vicenda, per come è nata e per come si è sviluppata, si trascinerà ancora per molto tempo.
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