Tu sei qui: Notizie, LifestyleMorte di Maria Cristina Pagliarulo, l’ira di Polichetti: «D’Amato si dimetta subito». Il Ruggi replica: «Assistenza congrua»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 27 marzo 2025 09:39:24
La tragica scomparsa di Maria Cristina Pagliarulo, la 41enne di Giffoni Valle Piana deceduta dopo il ricovero presso l'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno, continua a suscitare sgomento e indignazione.
Ad alzare la voce è Mario Polichetti, responsabile nazionale del Dipartimento Salute dell'Udc, che con parole nette chiede un segnale di responsabilità da parte della direzione ospedaliera: "Non possiamo più assistere a morti che restano senza risposte e a inchieste interne che non portano a nulla. È arrivato il momento che il direttore generale si assuma le sue responsabilità, esca dal silenzio e dia risposte chiare ai cittadini. Non basta annunciare verifiche, servono fatti concreti e trasparenza totale su quanto accaduto."
Polichetti punta il dito anche contro le disuguaglianze nell'accesso alle cure: "Non tutti possono permettersi scorciatoie o interventi di specialisti provenienti da altre province, mentre troppi cittadini restano bloccati in liste d'attesa interminabili. È inaccettabile che il diritto alla salute non sia garantito in egual misura per tutti. Le responsabilità di questa situazione non possono più essere ignorate: servono risposte, azioni concrete e un sistema che assicuri cure tempestive e accessibili a chiunque, senza privilegi o disparità".
Di fronte alla gravità della vicenda e al perdurante silenzio della direzione sanitaria, il dirigente centrista chiede con fermezza un cambio ai vertici: "La gestione della sanità pubblica non può essere affidata a chi si sottrae al dovere di dare risposte ai cittadini. Se non è in grado di garantire trasparenza e giustizia, D'Amato faccia un passo indietro e lasci il suo incarico. Rassegni le dimissioni. Credo sia il minimo dopo non aver fatto le condoglianze alla famiglia Pagliarulo".
Nel frattempo, l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno ribadisce, tramite una nota ufficiale, che è stata avviata un'indagine interna attraverso una root cause analysis, che avrebbe evidenziato la "congruità" dell'assistenza prestata. Ma le parole del Direttore Generale D'Amato, che parla di "attacchi mediatici violenti e diffamatori", non placano le polemiche.
A stretto giro arriva la replica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, che attraverso una nota stampa a firma del Direttore Generale Vincenzo D'Amato, esprime: "La Direzione del Ruggi esprime il proprio cordoglio ai familiari e si scusa per averli coinvolti, suo malgrado, in un clamore mediatico che di certo li ha privati della quiete necessaria in tali circostanze".
Nel comunicato si specifica che è stata attivata una root cause analysis attraverso la struttura del Rischio Clinico e che, al termine delle verifiche, non sarebbe emersa una mancanza di assistenza: "Dall'analisi non si è evidenziata mancata assistenza alla paziente ed, in relazione all'evoluzione del quadro clinico, si ritiene che siano state date le risposte necessarie alla gestione del caso."
La relazione ricostruisce in dettaglio i due accessi della paziente in ospedale, nella notte del 3 marzo e poi nel pomeriggio dello stesso giorno, e sottolinea: "Nel corso dei due accessi in Pronto Soccorso e del successivo ricovero in reparto, sono stati eseguiti esami ematici ripetuti tredici volte, otto esami strumentali e sei consulenze specialistiche oltre a emotrasfusioni post-intervento, a conferma del fatto che la signora Pagliarulo ha ricevuto costante attenzione".
Il documento tecnico, secondo il DG D'Amato, confermerebbe che: "La qualità dell'assistenza erogata appare dunque complessivamente congrua, non rilevandosi, per quanto di competenza, elementi di criticità o censure nelle condotte dei sanitari che ebbero in cura Pagliarulo Cristina".
Ma è proprio il tono della difesa a suscitare ulteriore indignazione. A intervenire è anche il capogruppo consiliare Roberto Celano, che attacca duramente: "La difesa del sistema organizzativo del Ruggi del Direttore Generale lascia assolutamente perplessi. Ci si chiede come mai, allora, solo dopo la trasmissione televisiva sia stata attivata una commissione d'inchiesta interna".
Celano critica il mancato ricorso a vie legali contro il medico legale che ha sollevato dubbi sull'operato dell'ospedale: "Il DG, che attacca la stampa accusandola di diffamazione, perché non querela, a salvaguardia del buon nome suo e dell'azienda che rappresenta, il medico legale che pubblicamente ha asserito che, intervenendo in tempo, la paziente avrebbe avuto qualche possibilità di essere salvata?".
E conclude con parole durissime: "Il Ruggi andrebbe immediatamente commissariato. Per molto meno, in altri tempi, abbiamo assistito alla rimozione ad horas della direzione generale. La verità è che la pessima organizzazione del PS dell'ospedale Ruggi potrebbe dare adito alla triste sensazione che a Salerno non solo c'è chi decide chi ha diritto a lavorare e chi no, ma perfino chi deve vivere e chi deve soccombere. Tutto ciò accade nel silenzio assoluto ed assordante del Primo Cittadino, più attento alla difesa del sistema di potere, responsabile di queste vergogne, che alla tutela dei reali interessi della città e dei salernitani".
Intanto, sulla vicenda si attende l'eventuale apertura di fascicoli da parte della magistratura. La famiglia di Cristina, ancora sotto shock, chiede solo verità e giustizia.
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