Tu sei qui: Lettere alla redazioneMia figlia colpita da un cavallo all’Avvocata
Inserito da (ranews), venerdì 25 maggio 2018 13:09:16
Riceviamo e pubblichiamo lettera firmata di cui non si rivela l'identità dell'estensore a tutela dei diritti della figlia.
Gentile Direttore, chi le scrive è il padre della bambina di Maiori colpita da un cavallo lo scorso lunedì all'Avvocata.
Approfitto di questo spazio per raccontare il fatto e ciò che alberga nel mio animo dopo questo brutto episodio. Uno sciagurato in groppa ad un cavallo si è messo a correre all'improvviso nel prato antistante la piazzola della Chiesa, investendo, fortunatamente solo di striscio, la mia bambina che si era incamminata a mano con la zia, e che all'urto è caduta rovinosamente al suolo. Nel frattempo il buttero, non curante dell'accaduto, si è dileguato.
Ho visto bene la scena (ed anche altre persone), perché ero proprio dietro di loro, e per poco quel cavallo non ha colpito anche me. Ho riscontrato subito la tumefazione alla gamba della bambina, al che ho cercato subito i volontari della Croce Rossa che l' hanno prontamente soccorsa insieme alla Protezione civile che ha allertato il 118.
Detto questo nel frattempo che aspettavamo l'elicottero del 118 vedo passare il buttero (che indossa una vistosa maglia viola) passeggiare con degli amici come se nulla fosse accaduto. Ecco che incomincia a bollirmi il sangue nelle vene e mi dimeno verso lui perché voglio sapere chi è. Lui si allontana. Chiedo a quelli che passeggiavano con lui chi fosse, ma dicono di non conoscerlo (gli ignavi). Intanto incomincia a scappare e io il mio disperato inseguimento. Lo voglio prendere quel vigliacco! Cerco aiuto per fermarlo ma niente, nessuno fa niente. Mi guardano, sembro io l'impazzito, ma non mollo. In mezzo a tanta gente che suona, balla e fa le grigliate, il coniglio scappa ma io gli sono dietro e non mollo. Fino a che risale su per la collina e lì, da solo, mi fermo. Non posso proseguire, devo tornare dalla mia bambina. Vorrei una sola risposta ai miei tanti perché, ma dopo tutta questa disperazione mi sento solo di ringraziare tutti i miei amici Maioresi che si sono stretti a me e alla mia bambina e che ci hanno dato sostegno e fatto sentire protetti in questo luogo terra di nessuno.
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