Tu sei qui: Lettere alla redazioneMaiori, dimissioni Consiglio d'Istituto. Le precisazioni della Dirigente Scolastica
Inserito da (Redazione LdA), mercoledì 6 aprile 2022 15:57:42
Dopo la dimissione all'unanimità del Consiglio d'Istituto del "P. Comite" di Maiori, a causa, dichiaravano i componenti, dell'atteggiamento «chiuso e poco costruttivo» della dirigenza, arriva la replica della preside, Maria Rosaria Scagliola.
«Dissento fortemente - afferma la Dirigente Scolastica - da quanto riportato. La mia capacità di mirare ad una direzione e a una gestione più efficaci ed efficienti, nonché l'abilità a promuovere priorità strategiche, si sono scontrate, a volte, contro una serie di posizioni non sempre favorevoli, in un periodo complicato e delicato quale quello emergenziale. Tuttavia, non ho ritrovato in tutti i docenti la voglia di raccogliere le innumerevoli sfide del futuro e di lavorare insieme per il miglioramento della vita scolastica».
I rappresentanti d'Istituto scrivevano di aver raggiunto il limite quando la DS non ha accettato la proposta avanzata dagli studenti di far partecipare all'ultima assemblea d'Istituto una cittadina ucraina presidentessa di una nota associazione umanitaria affinché portasse la sua diretta testimonianza degli orrori della guerra.
«Relativamente all'episodio dell'assemblea, occorre precisare - ha spiegato - che solo un giorno prima della stessa, ovvero in data 28 marzo, venivano specificati i nominativi della referente della comunità ucraina di Salerno e del giornalista locale in qualità di moderatore che dovevano essere presenti all'assemblea. Ho dichiarato con una comunicazione scritta ai rappresentanti di classe il giorno 28/03/2022, di non avere "nessun pregiudizio o mancanza di disponibilità nei confronti di iniziative del genere" ma avrei voluto "vagliare, insieme agli esperti, il tipo di intervento diretto agli studenti o alle altre iniziative future". Del resto, sono stati promossi e realizzati, nell'anno scolastico in corso, numerosi incontri a favore della comunità scolastica».
«Il tutto è un chiaro esempio della volontà di apertura contraddistinta da un forte credo nel valore della sinergia della comunità educante con le proposte degli stakeholder. La risposta della sottoscritta ai rappresentanti di classe era finalizzata a conoscere la tipologia dell'intervento dell'esperto rivolto ad una platea di alunni di varia età, la maggioranza dei quali minorenni. Il suddetto episodio dimostra, ahimè, un mancato dialogo con la sottoscritta che, in qualità di dirigente, voleva conoscere preventivamente il contenuto dell'intervento dei suddetti esperti. Atteso che molto probabilmente potessero essere trattate tematiche inerenti la guerra o mostrati video contenenti immagini raccapriccianti o inneggianti all'odio, la sottoscritta in qualità di garante della legalità, non poteva esimersi dal concordare con gli esperti il contenuto di quanto veniva detto all'assemblea studentesca», ha chiosato la Dirigente Scagliola.
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