Tu sei qui: Lettere alla redazioneCiao Giovanni
Inserito da (redazionelda), domenica 24 maggio 2020 19:32:03
di Marco Schiavo*
In questi mesi ho sempre cercato di sapere come stavi, ma dalle poche notizie che riuscivo ad avere, avevo capito che la situazione era molto seria e quasi compromessa, ma ho sempre sperato che fossero solo notizie non del tutto reali, ma ahimè non era così. Oggi nell'apprendere la notizia della tua morte è calata in me un'enorme tristezza, ma nello stesso momento un ricordo delle tante mattine trascorse con gli amici della prima colazione al bar.
Amici che nello stesso tempo erano anche tuoi collaboratori nei tuoi mille progetti di lavoro, per le case da sistemare per i tuoi amati figli; pensavi, insieme a loro, tutti i minimi particolari, senza mai tralasciare niente e, come il buon padre di famiglia, li redarguivi ma nello stesso tempo modo li gratificavi e li ringraziavi per il lavoro svolto. Quante discussioni, quanti argomenti, quanti aneddoti, quanti luoghi nei tuoi racconti...Sì, luoghi, perché avevi viaggiato tanto e non negavi il miglior consiglio agli amici che te ne chiedevano: cose da visitare, il ristorante o l'hotel dove poter andare, "anche a nome di Giovanni Conte di Ravello". La tua signorilità la giovialità, la tua generosità ogni mattina erano al servizio dei tuoi amici, ma una cosa mi ha sempre colpito: la tua sensibilità ad ascoltare gli altri con le loro idee, come quando mi dicesti: "Marco hai visto che belle panchine abbiamo messo al cimitero? Così le persone potranno fermarsi a pregare e stare con i propri cari più a lungo". E io ti risposi: "Sì Giovanni, hai ragione, però non sono proprio adatte per un cimitero, perché hanno la spalliera e ci si può sedere solo da un lato, e dall'altro lato?" Mi guardasti e mi dicesti: "Hai ragione".
Non passò molto tempo che andando al cimitero notai altre panchine. Quando venisti al bar ti ringraziai e tu, con il tuo solito sorriso, senza dire niente, andasti via. In questi anni quante mattinate felici, come la nascita della tua amata nipotina che quando ne parlavi i tuoi occhi si illuminavano di una luce immensa, oppure i preparativi del matrimonio della tua amata Francesca, pronto a non trascurare qualsiasi dettaglio per far sì che fosse un giorno speciale. Ultimamente molte cose ti hanno fatto perdere il sorriso ma non l'entusiasmo: il rammarico più grande era quello di doverti ricredere di alcune tue scelte, e ti rammaricavi, e mi ricordo di una mattina che eravamo soli mi dicesti: "Marco, stavolta ho sbagliato" e io ti risposi e ti rinfrancai: "Come hai sbagliato tu lo hanno fatto tanti altri prima di te" e riferendomi a mio padre, gli dissi di non pensarci. Ma ti rammaricavi perchè tu credevi in quello che facevi e nelle parole date, e come dicevi tu: "Dovevo arrivare a 70 anni per capire che la parola data poteva essere rinnegata per tornaconti personali".
Caro Giovanni, le mattine non saranno più come prima al bar, quando aprirò non sarai più uno dei primi ad arrivare, e penso di parlare anche a nome degli altri amici della prima colazione, Raffaele l'elettricista, Marco l'idraulico e Antonio il figlio, Emiliano, Carmela, Alfonso, Salvatore (Ciacio), Nicola, Pierino, Elpidio, Andrea, Massimo il piastrellista e il duo Michele e Giulio, sicuramente sto dimenticato molti altri, ma la tua mancanza si farà sentire in tutti noi, saremo tutti un po' più soli senza i tuoi consiglieri e le tue battute. Ciao Giovanni, salutaci tutti i nostri cari, e da lassù con loro vigila e proteggi noi, i nostri figli e la tua amata famiglia.
Buon viaggio, da chi ti voluto bene, i tuoi amici della prima colazione al San Domingo.
*titolare, con i fratelli Luigi e Giancarlo, del bar Al San Domingo di Ravello
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 1067115101
In un tempo in cui la società sembra aver smarrito i suoi riferimenti essenziali, il contributo di Claudio Rispoli si inserisce come una riflessione lucida e coraggiosa sul malessere morale e civile che attraversa le giovani generazioni. Prendendo spunto dallo sfogo del giornalista Sigismondo Nastri,...
Di Gino Amato Leggo con dispiacere, con una punta di rassegnazione e una buona dose di indignazione, la storia del ragazzo sullo scooter travolto da una Panda mentre era fermo al semaforo in via Torricella di Maiori. Destino beffardo, il caso ha voluto che un episodio simile capitasse anche a me due...
Non solo truffe agli anziani con la scusa del "falso incidente". In Costiera Amalfitana si sta diffondendo una nuova e inquietante tipologia di raggiro telefonico che sfrutta le paure più profonde delle persone e la fiducia nei personaggi famosi per vendere - in contrassegno - presunti farmaci miracolosi...
Di Claudio Rispoli Il racconto che segue è una leggenda immaginata da me, pensata per i miei compaesani amalfitani, e per tutta la gente di mare, che, come me, col mare hanno a che fare ogni giorno, per diletto, o per lavoro. Parte da un'idea fantastica: che il mare, con i suoi moti misteriosi e impetuosi,...
La tragedia avvenuta pochi giorni fa ad Amalfi, dove un uomo è stato travolto e ucciso da una moto sulle strisce pedonali, non è stato un tragico caso isolato. È l'ennesimo episodio di una situazione ormai fuori controllo. A denunciarlo, stavolta, è una giovane residente, che ci ha scritto per lanciare...