Tu sei qui: Eventi e SpettacoliPasseggi segreti, sabato 4 escursione al monte Falerzio
Inserito da (redazionelda), mercoledì 1 aprile 2015 12:49:08
Una "spedizione pulitiva" sul monte Falerzio che sovrasta Maiori, più noto come monte dell'Avvocata . E' il titolo dell'escursione in programma sabato 4 aprile, nell'ambito dell'iniziativa "Passeggi segreti", promossa da Gioacchino Di Martino e patrocinata dal Comune di Maiori.
Appuntamento alle 7,30 circa al piazzale antistante Palazzo Mezzacapo per l'inizio di un percorso di media difficoltà, fatto di scale e sentieri naturali. Nell'occasione sarà messo a dimora un tiglio accanto a quello secolare compromesso dalla recente tempesta di vento di fine anno. L'operazione sarà eseguita a cura dell'Assessorato all'Ambiente con la collaborazione del nucleo comunale di Protezione civile di Maiori.
L'itinerario verso il monte Falerzio è molto noto alla comunità della Costiera amalfitana perché parte integrante della religiosità popolare: è quello che raggiunge il Santuario dell'Avvocata (837 metri sul livello del mare). La rigogliosa vegetazione è costituita, come accade in genere sui Monti Lattari, da lecceta nelle aree esposte a mezzogiorno e bosco misto nelle zone più umide, mentre corbezzolo, mirto, lauro, rosmarino, erica ed altri rappresentanti della macchia mediterranea occupano le superfici aperte e colorano gli scenari imperdibili che dominano il golfo.
L'ascesa alla cima durerà circa due ore, durante le quali si passerà per l'antica casa contadina di S. Maria e subito dopo per la suggestiva sorgente dell'Acqua del Castagno. Attraverso un sentiero più o meno comodo, disseminato di felci aquiline, si raggiungerà il pianoro dell'Avvocata, dove potersi rifocillare dall'arsura bevendo ad una piccola fontana.
Alla sommità del monte Falerzio sorge un complesso religioso dedicato alla Beata Vergine Avvocata, di cui la parte più antica è costituita dalla grotta. Si racconta che, nel 1485, ad un pastore maiorese, Gabriele Cinnamo, apparve in questa grotta la Vergine, che, presentatasi col titolo di Avvocata, gli chiese di edificare un luogo di preghiera proprio nel luogo dell'apparizione. Il pastore edificò nella grotta una cappella, ingrandita in seguito dai Padri Camaldolesi che nel 1682 presero in custodia il convento che era lì sorto. Il Cinnamo, oltre alla grotta, rese luogo di culto varie costruzioni che egli stesso aveva erette.
La parte più importante del complesso è la grotta, dove sopravvive la parte esterna della cappella su cui è affrescata la scena dell'Annunciazione, con l'apparizione della Vergine al pastore rappresentata sull'altare; sulla volta sono rappresentati i dodici apostoli circondati da angeli. Da questa cappella si aprono due scale che conducono, una a due pozzi per la raccolta dell'acqua, e l'altra ad una cavità più vasta, forse originaria sede del culto, dove non si notano strutture.
Raggiunto il Santuario, si imboccherà uno stretto sentiero che conduce ad un'altra grotta, detta di Matteo Salese, un popolare brigante della costa che, secondo la leggenda popolare, accerchiato dai gendarmi borbonici, preferì buttarsi nel vuoto per seguire il suo ideale di libertà. Nella grotta si possono vedere, sulla parete di fondo, una serie di tre piccoli archi, di cui quello centrale, più ampio, chiuso con funzione di fontana per l'acqua che fuoriusciva dalla sorgente. Le strutture sono ottocentesche.
Proseguendo si giungerà al punto di osservazione più alto del Golfo di Salerno con un ampio orizzonte ed un incantevole panorama da Punta Licosa a Capri.
Info:
Gioacchino Di Martino tel. 347 2618 662
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