Tu sei qui: Economia e TurismoColdiretti: «Senza reciprocità e controlli rigorosi l’agroalimentare europeo è a rischio»
Inserito da (Admin), venerdì 5 settembre 2025 20:22:53
L'accordo tra Unione Europea e Paesi Mercosur continua a sollevare forti perplessità nel mondo agricolo italiano. Coldiretti e Filiera Italia hanno ribadito che l'intesa deve essere vincolata a garanzie precise sul rispetto del principio di reciprocità negli standard produttivi e a controlli rigorosi su tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Europa, per evitare rischi alla salute dei consumatori e danni irreparabili alle filiere agroalimentari.
Secondo le organizzazioni, la clausola di salvaguardia prevista nell'accordo, pur rappresentando un passo avanti, non offre reali tutele poiché non prevede un'attivazione automatica. «Non esistono compensazioni adeguate rispetto al rischio di devastare il tessuto produttivo europeo», si legge nella nota.
Il problema della sicurezza alimentare resta centrale: senza verifiche puntuali, i prodotti provenienti dal Sudamerica (dove è ancora diffuso l'uso di antibiotici come promotori della crescita e pesticidi vietati da anni nell'UE) rischiano di penalizzare produttori e consumatori europei. Nei primi nove mesi del 2025, secondo un'analisi Coldiretti su dati Rasff, si sono registrati 130 allarmi alimentari in Europa legati a importazioni dal Mercosur, oltre un terzo dei quali riguardanti la carne.
Le filiere più esposte ai contraccolpi dell'intesa sarebbero quelle della carne bovina e di pollo, insieme a riso e zucchero. Il saldo commerciale agroalimentare con i Paesi sudamericani è già fortemente negativo: nei primi cinque mesi del 2025 le importazioni in Italia sono cresciute del 20%, con un aumento del 35% per le carni.
Durissimo il giudizio sul tentativo di coprire i potenziali danni dell'accordo utilizzando la riserva di crisi della Politica agricola comune (Pac): «Sarebbe paradossale colpire due volte gli agricoltori - denunciano Coldiretti e Filiera Italia - prima con le conseguenze dell'intesa e poi con il taglio dei fondi di sostegno».
Sulla stessa linea il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, che in un'intervista al Corriere della Sera ha parlato di "concorrenza sleale" in assenza di reciprocità, puntando il dito contro l'Europa che «verifica appena il 3% dei prodotti che arrivano dall'estero, con un sistema che lascia ai singoli Stati membri la decisione sui controlli, creando inevitabili dinamiche al ribasso».
Prandini ha inoltre criticato l'operato della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, colpevole, a suo dire, di aver tagliato 90 miliardi alla Pac e di non aver saputo fornire all'Europa strumenti per competere nello scenario globale, a fronte delle strategie geopolitiche sempre più aggressive di Cina, India e Russia.
Sull'argomento è intervenuto anche Angelo Amato, presidente del Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi IGP, che ha sottolineato come «le condizioni di reciprocità rappresentino una delle battaglie che il comparto agricolo porta avanti da anni. Non si tratta solo di difendere i produttori italiani ed europei, ma di garantire trasparenza, sicurezza e qualità ai consumatori. Senza regole comuni e controlli seri, qualsiasi accordo commerciale rischia di trasformarsi in una penalizzazione per chi lavora nel rispetto delle norme».
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