Tu sei qui: CuriositàSi celebra oggi la Giornata Mondiale contro i Test Nucleari. Segretario Generale ONU: «La nostra sicurezza dipende dal disarmo»
Inserito da (Redazione), lunedì 29 agosto 2022 13:31:05
Oggi 29 agosto si celebra la Giornata Internazionale contro i Test Nucleari, istituita dalle Nazioni Unite con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti nocivi a livello globale delle detonazioni di esplosivi nucleari.
È del 10 settembre del 1996 l'adozione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di un Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), che vieta le esplosioni di test di armi nucleari e qualsiasi altra esplosione di questo tipo, sia per scopi civili che militari, in tutti gli ambienti. Firmato e ratificato da 170 nazioni, non è mai entrato in vigore perché sono necessarie le ratifiche da parte di 44 Stati ben precisi. Di questi, Cina, Egitto, Iran, Israele e Stati Uniti non hanno ancora ratificato il trattato, mentre in tre non hanno mai firmato: Corea del Nord, India e Pakistan, tutti Paesi che hanno o che desiderano un arsenale nucleare.
Secondo quanto riportato da Avvenire, ufficialmente dal 1996 i test tradizionali di armi nucleari sono cessati tranne che in India, Pakistan e Corea del Nord, mentre proseguono i cosiddetti test subcritici (o freddi), che coinvolgono materiali nucleari ed eventualmente esplosivi ad alto potenziale ma che non creano una massa critica di materiale fissile.
La Giornata internazionale contro i Test Nucleari è stata istituita solo il 2 dicembre 2009, con una risoluzione promossa dal Kazakistan per celebrare il 18° anniversario della chiusura del sito di test nucleari di Semipalatinsk, controllato dall'URSS, avvenuta nel territorio kazako nel 1991. La risoluzione è stata adottata all'unanimità dall'Assemblea generale dell'Onu.
Risale invece al 16 luglio 1945 il primo test nucleare della storia, noto con il nome di "Trinity", condotto dagli Stati Uniti nel deserto del Nuovo Messico, a cui seguì lo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nell'agosto di quello stesso anno, che causarono 200mila vittime, senza contare i sopravvissuti che si ammalarono di cancro in seguito all'esposizione alle radiazioni.
Per quanto riguarda l'Italia, il nostro Paese non produce né possiede armi nucleari ma rientra (con Belgio, Germania, Olanda e Turchia) nel programma di "condivisione nucleare" della Nato, che prevede la presenza di testate nucleari sul suolo italiano, ma sotto il totale controllo statunitense.
Non c'è nessun dato ufficiale sulla quantità o sull'ubicazione degli ordigni, dato che gli Usa non confermano né smentiscono le varie informazioni al riguardo.
Ultimamente il tema degli armamenti nucleari è tornato ad essere motivo di preoccupazione, a causa del conflitto in corso tra Russia e Ucraina.
Risale, infatti, al maggio scorso una simulazione da parte della Russia di attacchi missilistici con capacità nucleare nella zona di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania, all'interno dei confini dell'Unione Europea.
Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, fedelissimo di Vladimir Putin e suo braccio destro, non aveva inoltre esitato a parlare di «guerra nucleare» in caso di «scontro tra Russia e Occidente».
«L'eredità dei test nucleari altro non è che distruzione- ha dichiarato in un appello il Segretario Generale ONU, António Guterres- Il CTBT è fondamentale per garantire che in futuro non ci siano più vittime e che si raggiunga il completo disarmo nucleare. In occasione della Giornata internazionale contro i test nucleari, ribadisco la mia richiesta a tutti gli Stati che non lo hanno fatto, di firmare e ratificare il Trattato. La nostra sicurezza dipende da esso».
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