Tu sei qui: CulturaUn tributo speciale a Ugo Marano: gli studenti di Cetara esplorano la vita e il genio di un artista indimenticabile
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 16 ottobre 2024 13:22:46
Cetara ha reso omaggio a uno dei suoi più grandi artisti, Ugo Marano, attraverso un evento dedicato agli studenti della scuola secondaria di primo grado, svoltosi il 15 ottobre presso la Torre Vicereale. Ne dà notizia Mafalda Bruno su Cetara News. Il ricordo di Marano, un artista di fama internazionale che ha donato prestigio al borgo, è stato rievocato attraverso le parole dell'architetto Giuseppe Liguori e di Stefania Mazzola, sua moglie e custode dei suoi preziosi aneddoti, e dalla toccante declamazione del poeta Vincenzo Tafuri, che ha letto i versi della sua poesia Il canto della terra, dedicata al compianto artista.
"È un onore essere qui oggi," ha dichiarato il sindaco Fortunato Della Monica, "per aggiungere un nuovo tassello di valore alla nostra comunità, coinvolgendo i più giovani sotto la guida della dirigente scolastica Milena Satriano." Il primo cittadino ha inoltre annunciato la prossima conclusione dei lavori di ristrutturazione delle aule scolastiche, prevista entro marzo/aprile 2025, insieme alla costruzione del primo asilo nido del paese.
L'architetto Liguori ha guidato gli studenti in un viaggio storico e artistico attraverso la Torre Vicereale, spiegando come Ugo Marano abbia trasformato l'edificio in un museo di eccellenza per Cetara. Liguori ha sottolineato l'abilità di Marano di nobilitare materiali naturali e ceramiche vietresi, trasformando oggetti comuni in simboli di bellezza e riflessione artistica.
I ragazzi hanno ascoltato con attenzione la descrizione della Signora Stefania Mazzola, che ha raccontato il "suo" Ugo come una persona genuina, impegnata a vivere senza eccessi e con profondo rispetto per la natura. Le sue parole hanno lasciato un forte impatto, invitando i giovani a guardare al futuro con rispetto e a coltivare la felicità interiore.
L'evento si è concluso con l'invito agli studenti a osservare e fotografare le opere di Marano presenti nel borgo, esplorando così una figura artistica e umana unica che si definiva "Ego Sum Liber" - "Io sono libero".
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