Tu sei qui: CronacaAssalto ai bus, ad Amalfi scene di ordinario caos [FOTO]
Inserito da (redazionelda), sabato 18 settembre 2021 15:06:00
La bella stagione non è finita, lo si evince dalle alte temperature, e nell'ultimo week-end d'estate (meteorologica) è assalto alla Costiera Amalfitana.
Oggi, sabato 18 settembre, all'ora di punta ad Amalfi caos alle fermate degli autobus di linea di Piazza Flavio Gioia, specie per le destinazioni di Ravello e Scala. All'arrivo del mezzo la folla avanza in strada quasi a circondarlo.
Sgomitate tra pendolari, studenti e turisti per accaparrarsi un posto a bordo. Lunghe le attese per tante persone, sotto il sole, in attesa della prossima corsa. Un fenomeno divenuto incontrollabile, scene oramai consuete da queste parti. E non sono bastate le corse aggiuntive garantite da Sita, dedicate agli studenti, con quattro vettori privati della Costa d'Amalfi.
Sui social lo sfogo condivisibile di Luisa Criscuolo: «Vorrei semplicemente dire alla Sita Sud (all'azienda e non ai suoi dipendenti che fanno l'impossibile, nonostante tutto), come mai ha pensato in piena stagione turistica (in tempi pre-Covid, Settembre è sempre stato un mese ad altissima affluenza) di ridurre le corse catapultandoci agli orari invernali, e collaborando a creare quanti più assembramenti possibili! Lavoratori, studenti e turisti ammassati per elemosinare un posto sul bus. Amo la mia terra e vorrei poterla vantare sempre e in ogni modo, ma il tanto decantato Paradiso di Fucini è sempre più lontano.
Sia di giorno sia di sera, chi tutti i santi giorni, utilizza il servizio di trasporto pubblico per recarsi a lavoro o a scuola, è costretto ad "arrangiarsi" nonostante il pagamento di abbonamenti e biglietti. Ultima corsa di sera per tornare da Positano alle 20.30, da Ravello alle 20.50? Ma di cosa vogliamo parlare, ma come si può pensare che tutto questo sia normale ed accettabile?
Siamo stanchi, siamo veramente tanto stanchi, la nostra voce di consumatori non viene ascoltata, allora mi rivolgo alle Amministrazioni, alle testate giornalistiche, a chi ha la voce che a noi viene sempre e comunque tolta!».
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