Tu sei qui: CronacaVico Equense. «Sono Angela Celentano»: si riapre il caso della bambina scomparsa sul Monte Faito
Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 8 ottobre 2022 15:36:14
Si riaccendono i riflettori sul caso di Angela Celentano, la bimba scomparsa a soli 3 anni sul Monte Faito, a Vico Equense, il 10 agosto del 1996, ormai 26 anni fa.
Durante la puntata di Quarto Grado andata in onda nella serata di ieri, venerdì 7 ottobre, su Rete4, è emerso che una donna italiana avrebbe contattato il legale della famiglia della bimba scomparsa, l'avvocato Luigi Ferrandino, per annunciargli di essere Angela Celentano e chiedere di fare il test del Dna.
Per motivi di privacy non è stata rivelata l'identità della donna ma l'avvocato Ferrandino ha raccontato alcuni ricordi della donna, che ha raccontato di essere stata rapita in un bosco e poi portata in una grotta dove ha trascorso la notte. La mattina dopo sarebbe stata portata in un casolare dove c'erano altri bambini, probabilmente anch'essi rapiti. Da lì poi è stata presa dalla famiglia che l'ha cresciuta.
Ora si attende l'esame del Dna per capire se si tratta effettivamente di Angela Celentano: i suoi ricordi potrebbero essere anche una suggestione, oppure la donna potrebbe essere una delle tante persone rapite da bambine.
La mattina del 10 Agosto 1996 Angela Celentano partecipa con i suoi genitori, Catello e Maria, ed altre 40 persone alla gita annuale al Monte Faito che la Comunità Evangelica di Vico Equense è solita fare ogni estate.
Improvvisamente, poco dopo le 13, il padre di Angela si accorge che la figlia non è più lì intorno a giocare. Renato, un bambino di 11 anni, racconta di essere sceso poco prima, proprio con Angela, per il sentiero che porta al parcheggio, per posare in macchina il suo pallone. Ha detto di aver pregato Angela di non seguirlo, ma la bambina non si è lasciata convincere.
A metà discesa il sentiero si incrocia con un altro trasversale: qui Renato ha ripetuto ad Angela di tornare indietro dalla mamma, quindi ha continuato da solo la sua discesa. Lasciata la palla in macchina è tornato verso il resto della comunità senza incontrare nessuno.
Tutti i presenti, parenti, amici e volontari, iniziano a cercare Angela in tutte le direzioni. La zona è molto affollata, ma nessuno sembra averla vista. Nei giorni successivi, mentre i genitori non abbandonano mai il luogo della scomparsa, intervengono anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, l'Esercito, unità cinofile ed elicotteri, sotto la direzione della Prefettura di Napoli. Infine gli inquirenti si convincono che Angela non può trovarsi più in quella zona. Il 19 Agosto arriva a casa di Angela una telefonata in cui si sente solo un pianto disperato di bambina. Il mistero di Angela è tuttora irrisolto.
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