Tu sei qui: CronacaTravolto da un albero al campus di Fisciano, Carmine Fiorillo torna a casa
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 14 agosto 2025 08:49:06
Dopo lunghi mesi di lotta tra ospedali e centri di riabilitazione, Carmine Fiorillo, 25 anni, è tornato a casa. L'ultimo degli studenti rimasti gravemente feriti nella tragedia del 30 novembre scorso al campus dell'Università degli Studi di Salerno ha riabbracciato la sua famiglia, gli amici e la comunità di Eboli.
Quel giorno, intorno a mezzogiorno, una violenta e improvvisa raffica di vento fece crollare un pino alto circa 15 metri all'interno del campus di Fisciano. Carmine, al suo primo giorno di corso TFA per diventare insegnante di sostegno, si trovava in pausa con i colleghi. Insieme a lui c'erano altri due ragazzi, ma ad avere la peggio fu proprio lui: l'impatto dell'albero gli causò una lesione alla colonna vertebrale, un grave trauma cranico e fratture multiple a costole e bacino.
Le sue condizioni, fin dai primi istanti, apparvero disperate ai medici dell'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno. «Ci vuole un miracolo», dissero i sanitari nei giorni successivi all'incidente. E quel miracolo si è compiuto.
Volontario da anni nella parrocchia del Sacro Cuore di Eboli, Carmine è stato sostenuto ininterrottamente da preghiere, veglie e momenti di riflessione organizzati dai suoi compagni di servizio e dall'intera comunità parrocchiale. La speranza non si è mai spenta, e il 7 agosto, al suo rientro, la parrocchia lo ha accolto con una grande festa. Ad attenderlo papà Sergio, mamma Francesca e il fratello Filippo, insieme a tanti amici e parrocchiani, tutti commossi per il suo ritorno.
Dopo quattro mesi di ricovero a Salerno, il giovane era stato trasferito a Imola per un lungo e delicato percorso riabilitativo. Dal coma, in cui era precipitato subito dopo l'incidente, si è risvegliato la vigilia di Natale. Inizialmente incapace di parlare, comunicava scrivendo o con gesti. A febbraio, la rimozione della cannula tracheostomica gli ha permesso di riacquistare la parola.
Oggi Carmine si muove in sedia a rotelle, ma guarda avanti con determinazione: il suo obiettivo è recuperare l'uso delle gambe e tornare a vivere pienamente. La sua storia, segnata dal dolore e dalla resilienza, è diventata un simbolo di forza per l'intera comunità.
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