Tu sei qui: CronacaSuicidio di Capo d'Orso, D'Amico si è lanciato nel vuoto con la sua bici davanti a occhi di Carabiniere
Inserito da (redazionelda), venerdì 31 luglio 2015 18:10:55
(ANTEPRIMA) È oltremodo straziante il quadro che emerge dalle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Amalfi, coordinati dal capitano Alberto Sabba, circa il suicidio di Nicola D'Amico, il pensionato di Cava dei Tirreni, residente a Bellizzi, che questo pomeriggio si è lanciato nel vuoto da uno sperone roccioso di Capo d'Orso.
L'uomo, 67 anni, ex dipendente del Comune di Fisciano, con la passione per le due ruote, era giunto in Costiera con la sua bicicletta col chiaro intento di farla finita. Da qualche tempo viveva in uno depressivo (vedovo dal 2003), aggravato dalla recente notizia di una patologia alle ginocchia che gli avrebbe precluso la possibilità di continuare a salire in sella.
Questo pomeriggio un ciclista che transitava nei pressi dello slargo della Statale 163 Amalfitana, in località Capo d'Orso (cara ai motociclisti dei fine settimana), ha avvertito le urla della figlia 30enne dell'uomo e ha allertato i Carabinieri. Giunti sul posto, intorno alle 14, i Militari dell'Aliquota Radiomobile di Amalfi hanno scorto la donna poco al di là delle cancellate che imprecava.
Cinque metri più sotto c'era suo padre, sul ciglio del precipizio, con in mano la sua bicicletta. Uno degli agenti ha tentato di farlo desistere dalle sue intenzioni, ma invano. Nicola si è lanciato nel vuoto con la sua bicicletta. Una scena insopportabile per la figlia che, letteralmente sotto choc, ha tentato di raggiungere il burrone per seguire il padre, venendo prontamente bloccata dall'agente.
Ancora non si comprende se la donna abbia raggiunto sul posto suo padre dopo una telefonata e se i due avessero discusso prima dell'allontanamento dell'uomo. Sta di fatto che era a conoscenza delle intenzioni di suo padre.
A recuperare il corpo dell'uomo, finito sugli scogli dopo un volo di 250 metri, i Militari della Guardia Costiera di Amalfi, coordinati dal comandante Antonino Giannetto. Il cadavere è stato trasportato, a bordo della motovedetta, nel porto di Maiori per l'esame esterno della salma a cura del medico legale incaricato dal magistrato di turno. Intorno alle 17, la salma è stata consegnata alla famiglia.
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