Tu sei qui: CronacaOmicidio di Ravello, per Enza Dipino chiesta riduzione pena da 23 a 16 anni
Inserito da (redazionelda), lunedì 26 febbraio 2018 14:16:49
Si è celebrata stamani, dinnanzi alla Corte d'Assise di Appello de Tribunale di Salerno, la prima udienza del dibattimento di secondo grado del processo a carico di Vincenza Dipino, condannata in primo grado a 23 anni di reclusione per l'omicidio, in concorso con Giuseppe Lima, di Patrizia Attruia, avvenuto a Ravello nel marzo del 2015.
Davanti al presidente Francesco Verdoliva (a latere e relatore il dottor Francesco Siano, procura generale dottoressa Antonella Giannelli) la Dipino ha fornito spontanee dichiarazioni, ricostruendo i fatti attraverso la sua versione secondo cui a uccidere non sarebbe stata lei.
Quella sera del 25 marzo Patrizia avrebbe sorpreso il suo compagno, Peppe Lima, in evidenti atteggiamenti di complicità con Enza, appena di ritorno nella casa in cui i tre vivevano insieme da diversi mesi. Ne scaturì una violenta lite e poi la colluttazione che portò alla morte della scafatese.
I due giorni successivi, in cui il corpo della vittima rimase stipato nella cassapanca, i tormenti del Lima che, terrorizzando la Dipino, la costrinse a dire il falso accusandosi. Nel corso del dibattimento i legali della Dipino Marcello Giani e Stefania Forlani hanno formulato alcune eccezioni preliminari (3 su 14). Il procuratore Antonella Giannelli ha chiesto una cospicua riduzione di pena da 23 a 16 anni. Il processo è rinviato a lunedì 12 marzo per la discussione con le parti civili.
Nell'ambito del processo - con richiesta di rito abbreviato -, celebratasi il 12 febbraio scorso dinanzi al Giudice per l'udienza preliminare Maria Zambrano, per il Lima il Pubblico Ministero Giancarlo Russo ha chiesto trent'anni di reclusione.
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