Tu sei qui: CronacaCrediti d'imposta inesistenti e riciclaggio: il Riesame di Salerno dispone 8 misure cautelari
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 10 giugno 2025 14:04:09
Il Tribunale del Riesame di Salerno ha accolto l'appello proposto dalla Procura della Repubblica e disposto otto misure cautelari nell'ambito di una complessa inchiesta su un presunto sodalizio criminale dedito alla frode fiscale e al riciclaggio di denaro.
Al centro dell'indagine, una presunta associazione per delinquere che, secondo l'accusa, avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema per consentire a numerose imprese, sparse su tutto il territorio nazionale, di beneficiare di crediti d'imposta inesistenti legati a fittizi investimenti in tecnologia blockchain.
Le misure cautelari decise dal Riesame riguardano una misura di custodia cautelare in carcere; quattro arresti domiciliari; tre obblighi di dimora. Per tre degli indagati è stata inoltre riconosciuta l'aggravante di aver commesso i reati nell'esercizio della professione di consulente fiscale.
In particolare, i promotori del sistema, tra cui un imprenditore già coinvolto in un analogo procedimento e residente all'estero, avrebbero predisposto l'intero impianto tecnico e societario necessario per simulare gli investimenti. Una società estera sarebbe stata utilizzata per dare veste formale ai contratti di acquisto di software basati su tecnologia blockchain, che però di fatto non venivano utilizzati come previsto dalla normativa agevolativa.
Accanto a loro, avvocati e collaboratori di studio avrebbero curato la predisposizione dei contratti e l'emissione delle fatture false, necessarie a giustificare i flussi di denaro e a coprire le movimentazioni bancarie.
Il ruolo operativo sarebbe stato completato da commercialisti e consulenti fiscali, incaricati di predisporre e trasmettere all'Agenzia delle Entrate le comunicazioni propedeutiche alla compensazione dei crediti d'imposta fittizi.
L'attività investigativa, condotta attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, l'analisi di conti correnti e della documentazione contabile e bancaria, oltre all'acquisizione forense di dispositivi informatici, ha consentito di ricostruire nel dettaglio il funzionamento del sistema.
Secondo quanto emerso, oltre 200 imprese italiane avrebbero aderito al meccanismo fraudolento, dichiarando investimenti per oltre 62 milioni di euro e maturando crediti d'imposta per circa 60 milioni di euro, poi indebitamente compensati.
Si sottolinea che le misure cautelari emesse dal Tribunale del Riesame si basano su elementi raccolti nella fase delle indagini preliminari, e che per tutti gli indagati vige la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Il provvedimento del Riesame è inoltre suscettibile di ricorso in Cassazione e non è ancora divenuto esecutivo.
(Foto: Massimiliano D'Uva)
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