Tu sei qui: CronacaCocaina nascosta tra il pellet e il pesce surgelato, sequestrati 780 kg di stupefacente a Gioia Tauro
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 19 febbraio 2025 08:44:02
Il Comando Provinciale di Reggio Calabria, in stretta sinergia e collaborazione con il personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha sequestrato presso il porto di Gioia Tauro un ingente carico di cocaina purissima del peso totale di 788 chilogrammi.
La complessiva operazione è consistita nella predisposizione di un articolato piano d'azione sviluppato su tutta l'area portuale gioiese attraverso una mirata intensificazione delle ispezioni, con lo scopo di intercettare, tra le migliaia di container movimentati nella giornata, quelli utilizzati per celare lo stupefacente, scoprendo le diverse modalità di occultamento utilizzate dai sodalizi criminali.
In particolare, i militari del Gruppo di Gioia Tauro e i funzionari dell'Ufficio delle dogane di Gioia Tauro, sulla scorta delle risultanze informative emerse nell'ambito della meticolosa attività di analisi dei rischi e del capillare controllo del sedime portuale, hanno selezionato e sottoposto ad accurate ispezioni tre container sospetti, provenienti dal Sud America e diretti in alcuni porti dell'Italia e della Spagna.
Nello specifico, i container bloccati sono stati dapprima sottoposti ad una approfondita scansione radiogena, utilizzando le sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e successivamente a un'accurata ispezione con il prezioso ausilio delle unità cinofile in forza al Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro.
All'esito dei controlli, è stato scoperto che alcuni panetti di cocaina erano ingegnosamente nascosti dentro centinaia di sacchi di pellet, mentre altri erano stati accuratamente occultati all'interno di un'intercapedine ricavata nel vano motore del container refrigerato che trasportava pesce surgelato.
I sequestri eseguiti evidenziano come i trafficanti si siano ingegnati a diversificare
le tecniche di occultamento dello stupefacente, nel tentativo di superare indenni i penetranti controlli doganali e di polizia sistematicamente esperiti presso l'area portuale di Gioia Tauro.
L'ingente sequestro ha inferto un durissimo colpo alle organizzazioni criminali che avrebbero beneficiato della ragguardevole fornitura di stupefacente, in quanto la partita di droga sequestrata, una volta immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare il cospicuo introito di oltre 126 milioni di euro.
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