Tu sei qui: CronacaArrestato 33enne nel salernitano per apologia e istigazione al terrorismo: diffondeva propaganda jihadista su TikTok
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 21 ottobre 2025 17:07:55
Un cittadino tunisino di 33 anni, residente a Sicignano degli Alburni (SA), è stato posto agli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno. L'uomo, identificato come O.S., è ritenuto gravemente indiziato dei reati di istigazione a delinquere e apologia di più delitti di terrorismo, commessi attraverso strumenti informatici e telematici, come previsto dall'articolo 414 del Codice Penale.
L'indagine, condotta dal Gruppo Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Salerno e sviluppata dal Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dei Carabinieri - Sezione Anticrimine di Salerno, ha preso avvio grazie a una segnalazione della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica di Ancona. Quest'ultima aveva individuato un profilo TikTok riconducibile all'indagato, sul quale erano stati pubblicati oltre 200 video e immagini inneggianti allo Stato Islamico (ISIS), ai suoi leader e alle dottrine jihadiste.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, il materiale diffuso dall'uomo esaltava la violenza, l'uso delle armi, il sacrificio dei cosiddetti "martiri" e l'odio verso cristiani, infedeli e apostati. La platea vastissima di follower, unita all'elevato numero di condivisioni e "like", avrebbe amplificato la portata del messaggio, accrescendo il rischio di emulazione e adesione alla jihad.
Le indagini, basate su intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a servizi di osservazione, hanno permesso di delineare un quadro indiziario ritenuto grave dal GIP. È emersa, in particolare, l'adesione convinta dell'indagato ai principi jihadisti e la propagazione sistematica di contenuti apologetici del terrorismo finalizzati alla diffusione della propaganda e al possibile reclutamento di nuovi affiliati.
Un aspetto ritenuto particolarmente significativo dagli inquirenti è la persistenza della condotta: nonostante una perquisizione personale e domiciliare eseguita già nell'ottobre 2024, l'uomo avrebbe continuato a diffondere contenuti jihadisti sui social network, mostrando una determinazione definita "pervicace" dagli investigatori.
La Procura ha precisato che il provvedimento cautelare non comporta alcun giudizio definitivo di colpevolezza. Le accuse saranno ora sottoposte al vaglio del Tribunale del Riesame e, successivamente, ai giudici competenti nelle fasi ulteriori del procedimento penale.
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