Tu sei qui: ChiesaRavello, la Vergine 'salvata' torna nella chiesa di San Matteo del Pendolo /FOTO
Inserito da (redazionelda), martedì 2 febbraio 2016 16:25:28
E' tornata nella sua chiesa, più sfavillante che mai, con il volto radioso e i suoi splendidi abiti, il simulacro della Vergine delle Grazie scampata al barbaro furto sacrilego il 18 ottobre del 2014. Restaurata e riportata all'antico splendore è pronta per essere portata in processione nel giorno della Candelora, unico giorno dell'anno in cui si fa festa nella graziosa chiesetta di San Matteo del Pendolo nota come Madonna delle Grazie.
Quella notte la statua, un manichino in legno di scuola napoletana del settecento, snodabile con un corpo in legno e il volto modellato in modo naturalistico dell'altezza di un metro e mezzo circa, fu adagiata sul pavimento presumibilmente da due balordi entrati in chiesa nottetempo dopo aver forzato il portone d'ingresso, staccando dalle gambe, rimaste fissate (come testimonia l'immagine dell'epoca), sulla base in legno.
La Provvidenza volle che un passante si fosse accorto che qualcosa di sospetto stesse accadendo, tanto da chiamare i Carabinieri.
Resisi conto di essere stati scoperti, i malviventi si sono improvvisamente dati alla fuga dileguandosi lasciando la statua sul pavimento.
Nel corso di un attento lavoro di recupero curato dal giovane e affermato restauratore ravellese Luigi Criscuolo presso i laboratori della CDR/ Conservazione Diagnostica e Restauro di opere d'arte, il simulacro è stato interamente velinato per evitare ulteriori perdite delle parti policrome e successivamente si è rivolta attenzione al consolidamento strutturale dell'intero manichino.
«Il legno della scultura presentava, oltre i corposi danni meccanici inflitti ad opera dei ladri, un tessuto estremamente spugnoso in particolar modo in zone localizzate quali la calotta cranica e i piedi - ha spiegato Criscuolo, componente l'esecutivo di ARR Campania (Associazione la Ragione del Restauro) - Quest'ultimo fattore di degrado è stato causato da un forte attacco xilofago (i tarli nda), quindi l'intera opera è stata sottoposta ad una approfondita campagna di disinfestazione e successivamente al consolidamento dell'intera struttura lignea con polimeri sintetici di metilmetacrilato e con polimeri naturali, invece, per il fissaggio delle parti policrome. Sono state ancorate le gambe fratturate mediante barre di vetroresina e ricostruite parzialmente le parti mancanti con opportuni materiali compatibili, ripristinando infine tutte le componenti snodabili del manichino. In ultimo si è andati ad integrare pittoricamente le parti del volto, delle mani e dei piedi. In conclusione, è auspicabile tutelare e conservare questi manufatti carissimi al popolo dei devoti perché, continuano a rappresentare per molti fedeli l'immagine stessa della Vergine. Semplici rappresentazioni con le quali si è costruito nel tempo un rapporto di devozione e affetto».
Al termine dei festeggiamenti la statua sarà portata, per ragioni di sicurezza, nel Duomo di Ravello.
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