Tu sei qui: ChiesaLe Reliquie di Santa Trofimena nel 2018 in peregrinatio a Patti: ritorno in Sicilia dopo 50 anni
Inserito da (redazionelda), venerdì 1 dicembre 2017 12:38:35
Dopo mezzo secolo dall'ultima volta le reliquie di Santa Trofimena torneranno a Patti, in provincia di Messina, città natale della patrona di Minori che in Sicilia è venerata come Santa Febronia.
A darne notizia i responsabili dell'iniziativa dal centro isolano che nell'ultima settimana del prossimo mese di luglio organizzeranno, di concerto con l'ecclesia di Minori, la peregrinatio.
Era il 1968, esattamente il 5 luglio, quando in piazza Marconi giunsero le sacre reliquie della giovane Santa (foto d'epoca in basso). Una folla immensa accolse il corpo di Santa Febronia che venne accompagnato in processione sino in Cattedrale dove vi rimase sino al 10 luglio, giorno in cui la delegazione di Minori che aveva portato il reliquiario ripartì per il viaggio di ritorno non prima però di aver lasciato ai fedeli pattesi una " Reliquia insigne" e precisamente una costola.
L'evento si ripeterà in occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Febronia che si svolgeranno il 29 luglio 2018, 16 giorni dopo quelli di Minori. Per l'occasione si incontreranno i due sindaci di Patti e Minori per un gemellaggio tra le due comunità legate alla stessa Santa. Dalla Costiera Amalfitana previsto un esodo massiccio di fedeli. Sarà dunque un' intera settimana di devozione, di preghiera in Cattedrale, presso cui sarà ospitata l'urna, e di festa nella quale gli abitanti di Patti sentiranno ancora più forte l'attaccamento alla loro Patrona nonché concittadina, Santa Febronia.
TROFIMENA O FEBRONIA, LA SANTA VENUTA DAL MARE
La fonte storica dalla quale è possibile conoscere le vicende del ritrovamento del corpo di Santa Trofimena a Minori è rappresentata dall'agiografia medievale scritta in suo onore. Autore di questa mirabile opera fu un anonimo sacerdote di Minori che nei primi decenni del X secolo redasse una cronaca dal titolo Historia Inventionis ac Traslazioni et miracula Sanctase Trofimenae. Scritta in caratteri longobardi e divisa in tre capitoli, l'Historia rappresenta l'unica vera fonte dalla quale è possibile cogliere le notizie relative al ritrovamento del corpo della martire, alle diverse traslazioni operate nel corso dei secoli e ai miracoli da essa operati.
Un racconto che prende avvio dalla narrazione delle vicende legate al ritrovamento del corpo della santa sulla spiaggia di Minori per opera di una donna del paese, recatasi presso la foce del fiume Reginna per lavare i suoi panni, per poi continuare con l'esposizione degli avvenimenti che ebbero come protagonista il principe beneventano Sicardo, procacciatore di reliquie per la chiesa di Benevento, che nel 838 nell'invadere e conquistare la città di Amalfi sottrasse al popolo di Minori il corpo della santa. Solo dopo la sua morte, avvenuta dopo quasi un anno, il 13 luglio dell'839 Santa Trofimena fece ritorno a Minori.
Come è stato giustamente più volte notato l'autore non fornisce tutta una serie di importanti informazioni, come per esempio la data esatta del ritrovamento, la tradizione popolare ha successivamente fissato nel 640 d.C. l'anno del miracoloso ritrovamento, notizia confermata dal più importante storico di Minori Pompeo Troiano.
Nulla sappiamo degli anni della sua fanciullezza, le uniche informazioni sono riportati dai versi scolpiti sull'urna di marmo contenente i suoi resti mortali, da essi si apprende che la fanciulla Trofimena subì il martirio per opera dei pagani e trovò la morte per sfuggire ai genitori siciliani; il suo corpo trovò pace nelle acque del mare, chiuso in un'urna di marmo e guidata da un angelo scelse come sua dimora terrena la città di Minori.
Le lacune presenti nell'Historia vengono colmate in età moderna, grazie anche alle accurate ricerche demoscopiche dell'umanista Quinto Mario Corrado, ricerche che si conclusero con la realizzazione di un'opera agiografica, condivisa e approfondita dallo studioso pattese Proto nel 1605.
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