Tu sei qui: AttualitàStrutture residenziali di Pogerola 'incompiute', dopo 20 anni una petizione online per abbatterle
Inserito da (redazionelda), mercoledì 4 gennaio 2017 13:08:59
Lo scandalo della struttura residenziale di Pogerola, uno dei casi più discussi degli ultimi trent’anni in Costiera Amalfitana, finisce su Chance.org, tra le migliori piattaforme per la raccolta di firme online per "cambiare la società".
Lo scopo è quello di ottenere il risanamento ambientale dell’area barbaramente usurpata dal cemento negli anni Novanta, che oggi versa in condizioni di totale abbandono e degrado (clicca qui per la sottoscrizione).
Se dovesse accadere come per il Fuenti, si tratterebbe di una vera e propria beffa per i circa 45 soci della cooperativa che avevano investito 100 milioni di vecchie lire ciascuno per l'edificazione del complesso mai ultimato.
La petizione, promossa da Italia Nostra - consiglio delle sezioni della Campania - e dal Comitato "Pro Pogerola", finirà all’attenzione del sindaco di Amalfi, del governatore della Regione Campania e del Soprintendente ai Beni Architettonici e paesaggistici della provincia Salerno.
Così si legge dal testo della petizione:
Abusi edilizi ad Amalfi. A 20 anni dalla definitiva sentenza, ancora tutto è vergognosamente fermo!
E’ stato uno dei più sciagurati interventi edilizi abusivi avvenuti sulla costiera amalfitana negli ultimi 30 anni.
Le conseguenze: distruzione del territorio, rischio permanente per la stessa incolumità degli abitanti del luogo, scempio del paesaggio.
Per questi motivi, è ormai a livello nazionale conosciuto come il criminoso "Sacco di Pogerola".
PREMESSA Verso la fine degli anni ‘70, l’amministrazione comunale di Amalfi, città simbolo della Costiera amalfitana, luogo turistico mondialmente rinomato, terra di peculiari ricchezze paesaggistiche, culturali, architettoniche e storiche, approvò un intervento edilizio di 250 appartamenti per quattro cooperative e lo I.A.C.P. Il tutto, da realizzarsi interamente nella vallata di Pogerola: frazione collinare, ubicata a 300 m s.l.m.
Sin dall’inizio di quel massiccio insediamento, il comitato pro-Pogerola denunziò che dette opere andavano a sorgere su un area paesaggisticamente vincolata dal 1955 e, soprattutto, su un suolo geologicamente instabile e già sede storica di luttuosi fenomeni franosi.
L’insistente impegno di quel comitato fece sì che l’operazione edilizia speculativa suscitasse l’attenzione della stampa e della tv nazionale.
Sull’argomento si ebbero ben 15 interrogazioni parlamentari, e infine l’intervento della Procura della Repubblica di Salerno, la quale bloccò ogni attività edificatoria e rinviò a giudizio amministratori, tecnici comunali e altri.
Intanto, nel 2007, l’Autorità di Bacino Destra Sele, classificò l’intero territorio di Pogerola come aree ad alto rischio idrogeologico, categoria R4 e P4 e, quasi nello stesso periodo, l’UNESCO dichiarò quel sito patrimonio dell’umanità!
Sempre a seguito delle insistenze del comitato pro-Pogerola e dell’associazione "Italia Nostra", la Regione Campania e successivamente il Comune di Amalfi, emisero ordinanza di abbattimento degli edifici abusivi ancora in rustico, ciò in osservanza a quanto già definitivamente accertato e dichiarato dalla Suprema Corte di Cassazione, con propria sentenza n° 27, del 12/01/1996.
In data 28/10/2008 la cooperativa edilizia destinataria del suindicato provvedimento di abbattimento deposita ricorso presso la 2° Sezione del Tar di Salerno, la quale, in data 14/11/2008, accolse l’istanza di sospensiva avversa alla menzionata ordinanza di abbattimento degli immobili abusivi in Pogerola.
A tutt’oggi, però, gli edifici abusivi in rustico rimangono al loro posto.
SI FIRMA PER chiedere che l’amministrazione comunale di Amalfi si decida a rispettare la legge e agisca a tutela del paesaggio unico del posto, come impongono le normative vigenti e il buonsenso, provvedendo a demolire totalmente gli edifici abusivi, come imposto dalla sentenza definitiva di condanna.
AL FINE DI rendere giustizia alla vallata di Pogerola, tuttora vittima di una delle più scellerate violenze ambientali avvenute sul territorio italiano
eliminare i fattori di moltiplicazione del pericolo idrogeologico in un sito già di per sé ad alto rischio
garantire la sicurezza alle persone che vivono nell’area interessata
liberare il paesaggio dalle costruzioni abusive che lo deturpano.
links di approfondimento:
Video RAI 1: https://goo.gl/BH2aG2
Video petizione: https://goo.gl/msM2CT
Sollecito abbattimento: https://goo.gl/YR3Fi3
Stralcio Destra Sele: https://goo.gl/zBaVUk
Articolo "Repubblica": https://goo.gl/x4Dh4w
Articolo "Repubblica": https://goo.gl/PEuO0Q
Articolo "Repubblica": https://goo.gl/40VQYw
Articolo "Repubblica": https://goo.gl/JnRem9
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