Tu sei qui: AttualitàPrecariato alle Poste, incontro al Senato per discutere delle soluzioni
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 16 novembre 2024 11:28:41
Nella mattinata di giovedì 14 novembre, la sala "Barberia" del Senato della Repubblica ha ospitato un incontro cruciale per discutere della condizione di precariato permanente in Poste Italiane. Promosso dal senatore Orfeo Mazzella (M5S), l'appuntamento ha visto la partecipazione di rappresentanti del Movimento Lottiamo Insieme, di SLG-CUB Poste e di lavoratori precari.
Al centro del dibattito, la «situazione di precariato permanente in Poste Italiane, un fenomeno di sfruttamento della forza lavoro giovanile che dura, in pratica, da 30 anni e che coincide con il procedimento di privatizzazione dell'azienda ex pubblica».
Avviata nel 1994 con la trasformazione in ente pubblico economico, seguita nel 1998 dalla costituzione in Società per azioni e culminata nel 2015 con la quotazione in Borsa del 35% delle azioni durante il governo Renzi, la privatizzazione ha avuto «pesanti risvolti dannosi per i lavoratori, per l'utenza del servizio postale e per l'economia nazionale».
Durante l'incontro, sono state approfondite le dinamiche che alimentano il precariato: i partecipanti hanno ribadito l'urgenza di una svolta politica e aziendale per garantire tutele adeguate ai dipendenti e salvaguardare la qualità del servizio per gli utenti.
«Tutti i giovani spremuti e abbandonati, da questo sistema di sfruttamento del precariato, per coprire la mancanza di personale e produrre gli utili, da cui si ricavano i "dividendi" (cioè, i soldi per i soci possessori delle azioni di Poste Italiane), dovrebbero prendere coscienza e posizione, senza indugi, per denunciare questa situazione ingiusta e sostenere un cambio di politica del lavoro, sia da parte aziendale e sia da parte dei sindacati, del governo e del parlamento», hanno sottolineato i rappresentanti del Movimento Lottiamo Insieme. «Nessuno potrà garantire come finirà una lotta, ma di certo senza fare niente non succede niente. Quello che è importante è ricreare la mentalità sociale del rispetto per chi lavora, qualunque lavoro si faccia, per non restare sottomessi ai giochi di chi specula sulla vita altrui».
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