Tu sei qui: AttualitàNapoli, torna il “Treno del Ricordo” per non dimenticare le vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 18 febbraio 2025 13:57:34
Si è tenuta alla Stazione di Napoli Centrale la visita istituzionale del "Treno del Ricordo", progetto promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani. Il Treno del Ricordo è un treno storico messo a disposizione da Fondazione FS Italiane insieme al Gruppo FS che attraverserà l'Italia in sette tappe, e ripercorrerà, con una mostra itinerante allestita al suo interno, il viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel Dopoguerra.
All'evento hanno partecipato il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, le autorità locali, il direttore di Trenitalia Campania, Mario Cuoco; oltre ad associazioni e scolaresche.
Nelle quattro carrozze del treno i visitatori hanno modo di conoscere e approfondire la tragedia delle foibe e dell'esodo attraverso un percorso multimediale, in cui si alternano pannelli informativi, immagini di repertorio e testi originali recitati da una voce narrante. La mostra è arricchita dall'esposizione di alcune delle masserizie degli esuli, conservate e custodite dall'Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata nel Magazzino 18 di Trieste.
L'edizione 2025 del Treno del Ricordo toccherà sette città. La partenza è stata da Trieste il 10 febbraio, per poi proseguire a Padova, Bologna, Roma, Napoli e Lecce. Il treno concluderà il suo viaggio a Sassari, mentre la cerimonia di chiusura si terrà a Fertilia, frazione di Alghero che nel 1948 ha accolto gli esuli partiti da Chioggia a bordo di 13 pescherecci.
Il Treno del Ricordo è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell'Istruzione e del Merito, il Ministero della Difesa, Rai Teche, Rai Cultura, Rai Storia, Archivio LUCE e Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.
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