Tu sei qui: AttualitàIl buco dell'ozono si sta chiudendo definitivamente: una buona notizia per il nostro pianeta
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 22 febbraio 2024 09:21:25
Una delle più grandi minacce ambientali del secolo scorso sembra finalmente essere sulla via della guarigione. Il buco nell'ozono, una significativa riduzione dello spessore dello strato di ozono nell'atmosfera terrestre, rischia di scomparire completamente entro il 2066, secondo quanto rivelato da un'analisi delle Nazioni Unite riportata dal portale di divulgazione scientifica Geopop.
Questo progresso eccezionale è il risultato di decenni di sforzi globali per ridurre le emissioni di gas dannosi, in particolare i clorofluorocarburi (CFC), che hanno causato la formazione del buco dell'ozono, soprattutto sopra le regioni polari.
L'eliminazione graduale di quasi il 99% di queste sostanze nocive ha permesso di contrastare efficacemente il fenomeno del buco dell'ozono, che si era manifestato nella seconda metà del secolo scorso.
Secondo gli esperti, se le politiche attuali rimarranno in vigore, entro il 2040 lo strato di ozono dovrebbe tornare ai livelli del 1980 in gran parte del mondo. Tuttavia, i Poli potrebbero richiedere più tempo per recuperare completamente: si prevede che il buco si chiuderà entro il 2045 sopra l'Artico ed entro il 2066 sopra l'Antartide.
Questa notizia è estremamente rilevante poiché il fenomeno del buco nell'ozono è strettamente legato al cambiamento climatico. Il Protocollo di Montreal, un accordo internazionale che ha limitato la produzione e l'uso di sostanze dannose per lo strato di ozono, ha anche contribuito a mitigare i cambiamenti climatici, riducendo il riscaldamento globale di circa 0,5°C.
Ulteriori progressi sono stati fatti con l'emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal, approvato nel 2016, che richiede la riduzione graduale della produzione e del consumo di idrofluorocarburi (HFC), sostanze che, sebbene non danneggino direttamente lo strato di ozono, contribuiscono al cambiamento climatico.
Secondo le stime, questo emendamento potrebbe risparmiare al pianeta un ulteriore riscaldamento di 0,3-0,5°C entro il 2100, sottolineando l'importanza degli sforzi globali e degli accordi internazionali nel proteggere il nostro ambiente e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.
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