Tu sei qui: AttualitàConsumo di alcol in aumento tra i giovani, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità
Inserito da (Redazione), venerdì 12 agosto 2022 10:59:29
Com'è ormai noto, due giovani sono andati in coma etilico la notte del concerto che si è tenuto il 10 agosto al Porto Turistico di Maiori.
Si tratta di un fenomeno, quello dell'abuso di alcol tra i giovani, tanto triste quanto dilagante.
Ogni giorno sono circa 800 le persone che in Europa muoiono per cause attribuibili al consumo di alcol e di queste, una percentuale molto elevata, si registra in età compresa tra 20 e 24 anni pari a circa 1 decesso su 4. In Italia ogni giorno in media sono 48 le persone che muoiono a causa dell'alcol, oltre 17.000 ogni anno. Sono questi i dati che emergono dall'elaborazione fatta dall'Osservatorio nazionale alcol (ONA) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Il tasso più preoccupante degli ultimi anni è quello dell'incremento dell'abuso di alcool in tre categorie in particolare: giovani donne di 14-17 anni; ragazzi di 18-19 anni di entrambi i generi; ragazze di 20-24 anni.
Come riferisce in un'intervista ad Huffingtonpost il professore Emanuele Scafato, Direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol e del Centro OMS per la promozione della salute e la ricerca sull'alcol, i numeri cominciano ad essere spaventosi soprattutto se si pensa ai ragazzi finiti in coma etilico.
L'idea che porterebbe un adolescente al consumo smodato di alcolici sarebbe quella di vedere nel drink un elemento disinibitorio, che annulla ogni capacità fisiologica di controllo.
I ragazzi consumano bevande alcoliche perché "scoprono il piacere dell'efficacia di una sostanza chimica attiva sul cervello in grado di disinibire, di "sballare" e di agire come lubrificante sociale nelle relazioni. Ed è così che nasce e si sviluppa la trappola dell'alcol, del danno e della dipendenza "-commenta Scafato- "legando il consumo all'esigenza di raggiungere quel livello di piacere, di euforia, di disinibizione generato dal singolo bicchiere, in funzione di una fisiologica incapacità di metabolizzare l'alcol che lo rende ancora più psicoattivo, l'organismo richiederà, alla successiva occasione di consumo, quantità doppie di alcol per un fenomeno conosciuto con il termine di "tolleranza" che esige due bicchieri e la volta successiva quattro per mancato controllo superiore di una corteccia prefrontale che ancora non c'è, sino ad entrare nel vortice della dipendenza".
Colpevole è anche la cultura dominante, quella dell'happy hour, degli open bar, influenzata dall'industria e dal marketing, che ha creato, con investimenti pari a circa 500 milioni di euro l'anno, pubblicità diretta e indiretta di bevande alcoliche: l'alcol viene alla fine percepito come elemento legato "al successo sociale, sessuale, ad alte performance che un ragazzino e una ragazzina che vogliono essere adultizzati, recepiscono come positive".
Un tipo di cultura peggiorata inevitabilmente a seguito del lockdown. Non solo il volume e la frequenza delle bevande consumate sono aumentati durante l'isolamento, ma è stata anche fornita la possibilità dell'home delivery, quella di ricevere direttamente a casa bevande alcoliche ordinate da un sito internet, senza nessun controllo sull'età dell'acquirente.
Come tentativo di arginare il sempre maggiore consumo di alcol tra i giovani, il professor Scafato si reca nelle scuole per mostrare immagini in grado di far capire il rischio che i ragazzi stanno correndo, per permettere loro di sviluppare una capacità critica nei confronti di un pericolo che non sono capaci di percepire.
La soluzione può essere solamente un tipo di cultura diversa, che rispetti il minore, la persona, il consumatore e il suo diritto a scelte consapevoli, per evitare di vedere sempre più ragazzini disturbare la quiete pubblica, o, peggio, terminare le loro serate in pronto soccorso.
Leggi anche: Maiori, esagerano con i drink al concerto e finiscono in ospedale: due ragazzi in coma etilico
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